Acqua e rifiuti in mano ai privati, così il PD ha cancellato l’esito del referendum

A Reggio Emilia e Piacenza azzerato il risultato del referendum del 2011
A Reggio Emilia e Piacenza azzerato il risultato del referendum del 2011

“Il PD, a Reggio Emilia e Piacenza, ha cancellato in un sol colpo la scelta di migliaia di cittadini di mantenere l’acqua come un bene pubblico. Un’operazione scellerata che esprime il totale disprezzo che questo partito ha per la volontà popolare che si era espressa chiaramente quattro anni fa attraverso un referendum”.

È questo il commento di Gian Luca Sassi, consigliere regionale del M5S, in merito alla scelta del consiglio di Piacenza di Atersir (che riunisce i 48 sindaci del territorio), che ha votato a favore dell’apertura della gara per l’affidamento dei servizi idrici e della gestione dei rifiuti ai privati. Decisione che arriva pochi giorni dopo il blocco, deciso dal PD a Reggio Emilia, dell’affidamento dei servizi idrici al pubblico.

“Reggio Emilia affossa il piano di ripubblicizzazione dell’acqua, Piacenza vota per privatizzare il servizio idrico, il che vuol dire semplicemente acqua privata. Visti i risultati non è difficile capire chi sta governando questi territori – spiega il consigliere Sassi – Il PD che ormai dovrebbe cambiare il proprio nome in PDA, Partito Degli Affari, in totale dispregio della volontà popolare ha ribaltato il risultato del referendum. Una decisione gravissima che la dice lunga su quanto di democratico questa associazione privata di affari ha davvero ben poco. Evidentemente la lezione arrivata dalla Grecia non è interessa a nessuno, visto che si continua ad ignorare la volontà dei cittadini e a decidere sempre tutto nelle inaccessibili stanze dei bottoni”.