Aeroporto Bologna, Piccinini (M5S): “Da due anni incredibile scaricabarile sui dati dei voli tra ENAV e Marconi. In questo modo impossibile incentivare le tratte fuori dalle città e liberare dai rumori i centri abitati”

“Dall’entrata in vigore dell’IRESA è in atto un incredibile rimpallo di responsabilità tra l’aeroporto di Bologna ed ENAV sui dati dei voli in fase di decollo e di atterraggio. Uno scaricabarile durato quasi due anni, tempo che poteva essere utilizzato per consentire il miglioramento delle condizioni di vita di chi vive a ridosso dell’aeroporto grazie proprio all’applicazione degli incentivi economici, purtroppo ancora oggi non attuati, destinati a tutte quelle compagnie che scelgono di non sorvolare i centri abitati riducendo così i disagi dovuti ai rumori degli aerei”.

È quanto denuncia Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, dopo aver ricevuto dalla Regione un aggiornamento sull’applicazione dell’IRESA, la tassa sul rumore aeroportuale, fortemente voluta proprio dal MoVimento 5 Stelle nella scorsa legislatura per cercare di mitigare i disagi di chi vive a ridosso dell’aeroporto Marconi di Bologna ed incentivare, attraverso un meccanismo di premialità, i voli fuori dai centri abitati.

“Proprio mentre il Comitato dei cittadini denuncia l’aumento di decolli verso la città anziché verso la zona industriale di Bargellino, grazie ad un nostro accesso agli atti abbiamo scoperto che dal 2019 è in corso una diatriba tra la società che gestisce l’aeroporto di Bologna e l’ENAV sulla condivisione dei dati e delle rotte degli aerei sia in fase di decollo e che in quello di atterraggio al Marconi – spiega Silvia Piccinini – Dati che sarebbero fondamentali per la corretta implementazione dell’IRESA in quanto permetterebbero di applicare degli sconti per quelle compagnie che scelgono di decollare o atterrare in direzione opposta al centro città. Sono più di due anni, infatti, che ENAV dice di fornire già questi dati quotidianamente. Dall’altra parte però il Marconi sostiene di essere impossibilitato a gestirli dal punto di vista informatico. Una situazione a dir poco kafkiana che sembra possa essere risolta con l’individuazione di un soggetto terzo titolato a raccogliere, gestire e a verificare la correttezza di questo tipo di informazioni”.

“Per questo motivo chiediamo alla Regione di accelerare questo processo per garantire finalmente una completa e corretta applicazione dell’IRESA. Si tratta di una misura pensata per finanziare opere di mitigazione contro il rumore degli aerei ma, soprattutto, per disincentivare i sorvoli in direzione dei centri abitati. È ovvio che senza i dati ufficiali sulle rotte questo obiettivo non può essere raggiunto e l’IRESA resterà un’opera incompiuta. Si faccia presto” conclude Silvia Piccinini.