Amianto a Bologna, Piccinini (M5S): “Un flop il Piano bonifica del Comune. Regione segnali le inadempienze alla magistratura”

“Il Comune di Bologna non può limitarsi ad inviare delle semplici lettere ai privati per chiedere la valutazione dello stato delle coperture in amianto dei propri edifici e poi far finta di niente. Visto che ci sono ben 1624 fabbricati, di cui 168 ubicati in aree sensibili, dove lo stato di conservazione dell’amianto potrebbe risultare pessimo, la verifica e relativa valutazione sarebbe dovuta avvenire già mesi fa.  A questo punto chiediamo alla Regione di intervenire senza perdere altro tempo, e di segnalare all’autorità giudiziaria le inadempienze”.

È questa la richiesta di Silvia Piccinini, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, riguardo al caso del clamoroso flop del piano comunale di bonifica dall’amianto approvato nel 2016 a Bologna. “Su 1624 fabbricati sospetti, delle sole 116 lettere che il Comune ha inviato ai proprietari chiedendo loro di verificarne la presenza di amianto, lo stato di conservazione e l’eventuale impegno alla bonifica,  un caso su due (ben 62 immobili) non ha fornito alcuna risposta – spiega Silvia Piccinini – Questo si somma al fatto che il Piano Comunale di Bonifica amianto del Comune di Bologna parla di ben 168 immobili con coperture in presunto amianto che sono vicini a scuole, ospedali o luoghi sensibili, e dove lo stato di conservazione delle strutture in amianto potrebbe risultare davvero pessimo. A questo caso, oltre al ritardo siderale con il quale il Comune di Bologna sta portando avanti il piano, si somma anche il particolare non irrilevante che le Linee-Guida della Regione, per i casi più problematici, impongono un intervento di bonifica che non vada oltre i 6 mesi come peraltro raccomandato. E invece qui siamo davanti a una situazione dove non solo non si è fatto niente per garantire la sicurezza pubblica ma ci si è limitati ad inviare qualche letterina accettando anche come un dato di fatto la non risposta degli interessati”.

Ecco perché nella sua interrogazione la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle chiede alla Regione di occuparsi del caso, sollecitando l’AUSL competente ad intervenire rapidamente e “informando l’autorità giudiziaria di queste gravi inadempienze e, nell’eventualità in cui il Comune non dovesse muoversi, di attivare i poteri sostitutivi previsti dalla legge a tutela della salute pubblica”.