Bando del Sant’Orsola chiude troppo presto, Piccinini (M5S): “Decine di candidati esclusi”

L'ingresso dell'ospedale  Sant'Orsola di Bologna
L’ingresso dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna

Una selezione che, invece di essere la più aperta possibile, sembra essere cucita su misura per una platea ristretta di concorrenti: è quella che si chiuderà tra qualche giorno al Policlinico Sant’Orsola di Bologna dove qualche settimana fa è stata deliberata una selezione interna per il conferimento della funzione di coordinamento per le professioni sanitarie. A rivelarlo è Silvia Piccinini, consigliera regionale del M5S, che ha presentato una interrogazione alla Giunta e all’assessore Venturi per chiedere che venga fatta chiarezza sulla vicenda a seguito di una segnalazione arrivata da alcuni dipendenti dell’ospedale.

“In merito a questa selezione c’è più di un aspetto che non ci convince e che ci fa ipotizzare che i nomi dei vincitori siano stati pressoché già individuati – spiega la consigliera regionale del M5S – In primo luogo il fatto che per partecipare al bando sia necessario aver frequentato un master in coordinamento delle professioni sanitarie che però un numero consistente di dipendenti del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi concluderà solo dopo la scadenza della selezione, ovvero a novembre. In questo modo, di fatto, si dà una sforbiciata consistente al numero dei potenziali partecipanti senza una reale motivazione, se non quella di favorire chi ha già ricoperto quel ruolo e che già oggi è in possesso di quel determinato requisito”.

Secondo l’interrogazione presentata dalla consigliera Silvia Piccinini poi il peso che la commissione esaminatrice, in sede di valutazione, darà alle esperienze pregresse maturate dai candidati potrebbe creare uno squilibrio troppo grande e una palese discriminazione tra i concorrenti. “L’impressione, mettendo insieme tutti questi particolari – conclude Silvia Piccinini – è quella che si voglia di fatto regolarizzare la posizione di chi in passato ha svolto la funzione di coordinamento infermieristico passando però attraverso una procedura pubblica e cercando di limitare il più possibile la platea di candidati. Un iter che, se anche dal punto di vista formale può essere lecito, non è ammissibile sotto il profilo della trasparenza. Per questo chiediamo che la Giunta valuti di ritirare il bando di concorso, rivendendo i criteri di selezione e magari prorogando il termine ultimo per la presentazione delle domande. Solo così facendo ogni dubbio può essere sciolto”.