Basta animali in gabbia anche in Emilia-Romagna. Nel giorno dell’audizione al Parlamento Europeo di “End the cage age”, la campagna di sensibilizzazione sul tema degli allevamenti in gabbia promossa da 170 associazioni in tutta Europa, e che ha portato alla presentazione di una petizione sottoscritta da 1,4 milioni di cittadini europei (dei quali oltre 90mila in Italia), Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, ha presentato una risoluzione per impegnare la Regione a mettere un freno agli allevamenti che utilizzano le gabbie, obbligando gli animali (soprattutto galline, polli e maiali) a vivere e morire in spazi angusti e spesso caratterizzati da scarse condizioni igieniche.
“Oggi in Europa oltre 300 milioni di animali d’allevamento sono tenuti in gabbia in condizioni di estrema sofferenza. Una condizione inutilmente crudele visto che esistono sistemi alternativi e certamente più rispettosi del benessere animale – spiega Silvia Piccinini – Bene quindi che questa richiesta sia arrivata direttamente al Parlamento e alla Commissione europea ma credo che anche l’Emilia-Romagna possa fare la propria parte data la grande importanza che riveste il settore zootecnico anche nella nostra regione. Serve un’azione coordinata che vieti l’utilizzo delle gabbie prevedendo incentivi per la loro sostituzione, rivolti agli allevatori e al tempo stesso tempo azioni di sensibilizzazione dei cittadini per un consumo di prodotti da filiera “cage-free”, in particolare per quanto riguarda il consumo di carne suina, pollame e uova”.
Per questo nella sua risoluzione la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle chiede alla Regione di adottare misure efficaci per mettere al bando le gabbie che sono uno strumento di crudeltà verso gli animali, ma possono rappresentare anche un problema dal punto di vista sanitario. “Questo impegno – conclude Silvia Piccinini – può e deve concretizzarsi anche nell’individuazione di incentivi ad hoc nei confronti dei piccoli allevatori schiacciati dalle grandi produzioni intensive, oltre che al blocco delle importazioni dai paesi esteri di prodotti che non garantiscono gli standard europei ed il rispetto del benessere animale”.