BolognaFiere, Piccinini (M5S): “Boni inaffidabile. Giochi di potere fatti sulla pelle dei lavoratori”

fiera_bologna_lavoratori“Le dichiarazioni a mezzo stampa del presidente Boni sul destino dei lavoratori della Fiera di Bologna confermano ancora una volta la sua totale inaffidabilità. Non è ammissibile che un giorno si prospetti una cosa ai lavoratori e che quello successivo si cambino le carte in tavola. A questo punto ribadiamo la nostra richiesta di ritiro immediato della procedura di mobilità visto che non è più possibile per i lavoratori avere fiducia in queste persone”. È questo il commento di Silvia Piccinini, consigliera regionale del M5S, riguardo alle dichiarazioni del presidente della Fiera Franco Boni sul futuro del 123 dipendenti di BolognaFiere apparse questa mattina in un’intervista a un quotidiano.

“La prospettiva di trovare un accordo con altre società per la gestione degli esuberi era un’ipotesi che lo stesso Boni aveva scongiurato in un incontro con i lavoratori appena qualche giorno fa. Oggi invece scopriamo che è vero il contrario – spiega Silvia Piccinini – Un fatto sconcertante e che dimostra, ancora una volta, la sua totale inadeguatezza nella gestione di questa trattativa. A questo punto non vorremmo che questo ennesimo colpo di scena da parte di Boni sia in realtà un segnale da dare alla politica in vista di un suo possibile rinnovo a capo della Fiera. Un’ipotesi altrettanto grave visto che significherebbe portare avanti dei giochi di potere sulla pelle dei lavoratori. Senza contare che al momento non esiste ancora uno straccio di piano industriale, la cui presentazione è rimandata di settimana in settimana ormai da mesi. Segnale della scarsissima trasparenza da parte di BolognaFiere, evidentemente contraria a farsi valutare. Altrimenti non si spiegherebbe come mai, a una nostra recente richiesta di poter visionare l’elenco delle consulenze della società di via Michelino per poter avere un quadro completo del maxi buco di bilancio, i vertici di BolognaFiere abbiano opposto resistenza nascondendosi dietro a cavilli burocratici”.