Caminetti, Bertani (M5S): “Ennesimo pasticcio della Regione. Mancano gli incentivi per sostituire i vecchi impianti”

“Sul divieto di accensione di stufe e caminetti la Regione ha combinato un pasticcio che rischia di creare pesanti danni e disagi. È paradossale come a un anno dall’individuazione di queste nuove regole sia necessario informare i cittadini e i Comuni su cosa debbano fare, così come è incredibile che in tutto questo tempo la Regione non abbia stanziato dei fondi per la rottamazione o sostituzione degli impianti più vecchi”. Andrea Bertani, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, ha presentato un’interrogazione alla giunta regionale sul caso delle nuove regole per stufe e caminetti che entreranno in vigore dal prossimo 1° ottobre. “Già il fatto che la Giunta e l’assessore Gazzolo ieri abbiano dovuto ribadire quelli che sono dei provvedimenti individuati un anno fa dimostra come sia mancata totalmente una politica di informazione realmente efficace – spiega Andrea Bertani – Anche le informazioni che sono state date ai Comuni sono state mancanti e lacunose, contribuendo così a generare dubbi e perplessità che hanno generato le polemiche di questi giorni”.

Il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle poi evidenzia anche un’altra mancanza da parte della Regione su questo tema, ovvero la assenza risorse regionali per la rottamazione di generatori di calore domestici, alimentati a biomassa (legna, pellet), come peraltro già fatto da altre Regioni aderenti al patto sottoscritto a settembre del 2017, con apparecchi a basse emissioni ed alta efficienza, al fine di permettere a tutti gli interessati l’adeguamento dei propri impianti di generazione di calore alle nuove regole. “Perché il Veneto ha previsto contributi fino a 1800 euro per la sostituzione dei vecchi impianti mentre l’Emilia-Romagna non ha messo a budget nemmeno un centesimo? – si chiede Andrea Bertani – Inoltre non si può chiedere ai Comuni che magari hanno solo alcune zone del loro territorio sopra il limite dei 300 metri di altitudine di definire le aree interessate dal provvedimento pena l’applicazione del divieto a tutto il territorio comunale. Purtroppo, un provvedimento necessario per cercare di migliorare la pessima qualità dell’aria della nostra regione si sta rivelando l’ennesimo pasticcio della Giunta tra mancanza di informazioni e assenza di risorse”.