Caos centri per l’impiego, il M5S: “A rischio il personale a tempo determinato. La Giunta intervenga”

dipendenti-centro-impiego“La Giunta dica chiaramente quale sarà il destino dei lavoratori dei Centri per l’Impiego assunti a tempo determinato i cui contratti sono in scadenza tra poche settimane. Non vorremmo che fossero proprio loro a pagare il prezzo della confusione normativa che sembra regnare sovrana dopo il passaggio di competenze all’Agenzia regionale per il lavoro”. È questa la richiesta di Raffaella Sensoli ed Andrea Bertani, consiglieri regionali del M5S, contenuta in una interrogazione indirizzata alla Giunta sul tema della riforma dei Centri per l’Impiego che, dal 1 agosto del 2016, sono passati sotto la responsabilità della Regione. “Attualmente l’Agenzia regionale per il lavoro ha il compito di coordinare e gestire le funzioni svolte nei 38 Centri per l’Impiego, prima alle dipendenze delle Province e quindi anche degli oltre 460 lavoratori, dei quali una quarantina a tempo determinato, con contratti di lavoro a scadenza da qui a poche settimane, vale a dire la fine di dicembre 2016. L’attuale e assai confuso quadro normativo non sembra consentire la possibilità di continuare anche nel 2017 il rapporto di lavoro”.

Al momento, infatti, non si riesce a comprendere quale possa essere il soggetto titolato ad un’eventuale proroga contrattuale o, posto che gli attuali contratti a tempo determinato sono stati stipulati a seguito di concorsi, all’acquisizione dalle graduatorie. Le Province non hanno più alcuna competenza sulle funzioni legate al lavoro, la Regione esercita le nuove competenze non in modo diretto e l’Agenzia regionale per il Lavoro non avrebbe al momento deliberato la propria dotazione organizzativa, utilizzando per ora solo personale in comando. “Per molti centri per l’Impiego il personale a tempo determinato è indispensabile per la stessa sopravvivenza dei servizi: a Rimini parliamo di 10 persone su 42, a Reggio Emilia di 12 su 56, a Modena di 16 su 61, si tratta quindi di percentuali attorno al 25% – conclude Andrea Bertani – Ecco perché crediamo che la Giunta debba al più presto uscire da questa impasse e dire chiaramente quale sarà il destino di questi lavoratori”.