Caos treni: rimborsare gli abbonati che vengono multati a causa del nuovo orario

“La Regione metta fine al più presto al paradosso che stanno vivendo i pendolari della tratta Ravenna-Bologna che, con l’entrata in vigore del nuovo e scellerato orario di Trenitalia, sono costretti a pagare anche salatissime multe per tornare a casa visto la soppressione di alcune fermate”.

È la richiesta contenuta in una risoluzione presentata da Andrea Bertani e Raffaella Sensoli, consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, riguardo ai tanti disagi che si stanno verificando sulla linea ferroviaria che collega il capoluogo emiliano con la Romagna. “Malgrado le promesse della Regione di risolvere il problema dei disagi subiti dai pendolari dopo l’entrata in vigore del nuovo orario, oggi non solo tutte le criticità nate dopo il 9 dicembre 2018 restano inalterate, ma addirittura si sono aggravate – spiegano Bertani e Sensoli – Nelle ultime settimane, infatti, sono state comminate multe agli utenti, abbonati in particolare, costretti a percorrere a ritroso tratte ferroviarie per raggiungere la località di destinazione o tornare alla stazione di partenza, per esempio il tratto Ravenna-Godo per gli utenti di ritorno da Lugo. Allo stesso modo per spostarsi fra le località poste fra Ravenna e Castelbolognese o nelle stazioni minori lungo l’asse adriatico, sono fortemente incrementati non solo i tempi di percorrenza ma anche i costi dei titoli di viaggio, a fronte di un servizio largamente peggiorato”.

Ecco perché nella loro risoluzione i due consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle chiedono alla Regione “a individuare immediatamente una soluzione al problema costituito dai maggiori oneri per gli utenti e dalle sanzioni, anche facendosi carico direttamente degli oneri derivanti per gli utenti dal nuovo orario regionale, oltre a prevedere forme di contribuzione e rimborso agli utenti alla luce del servizio gravemente peggiorato”. “Al danno arrecato ai pendolari dal nuovo orario non è accettabile che si sommi anche la beffa delle multe” concludono Bertani e Sensoli.