Centrale di Russi, Bertani (M5S): “Bruciare il legno del Veneto caso preoccupante. Si deroga ancora prima di fare partire impianto”

No a possibili ulteriori deroghe, dopo quella per il Veneto, per bruciare biomasse nella centrale termoelettrica di Russi in provincia di Ravenna e a Finale Emilia. È quanto chiede Andrea Bertani, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, all’interno di un’interrogazione presentata dopo che nei giorni scorsi la Regione ha autorizzato l’utilizzo come combustibile del legno proveniente dalle zone colpite dalla tempesta di vento Vaia, di un anno fa, in Veneto.

“Quello che è necessario evitare è che la deroga concessa dalla Regione per bruciare nell’impianto di Russi il cippato di legno proveniente dalle zone colpite possa aprire le porte all’ingresso di altro combustibile da chissà quali altre zone – spiega Andrea Bertani – Il limite dei 70 km di raggio per le zone di approvvigionamento non può e non deve essere superato in circostanze diverse che non siano quelle di un evento straordinario. Altrimenti ci troveremmo davanti a una situazione davvero grave con pesanti ricadute sul fronte ambientale in una zona, come quella della nostra Pianura Padana, già pesantemente messa a rischio da gravi fattori inquinanti”.

Ecco perché nella sua interrogazione il capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle chiede alla Regione se non ritenga utile ed opportuno escludere fin da adesso la possibilità di ulteriori deroghe triennali imponendo, comunque, un tetto alla massima distanza percorsa dalla biomassa oggetto della combustione. “L’eccezione non deve diventare la regola e per questo ci aspettiamo che la Giunta faccia massima chiarezza. Anche perché – conclude Andrea Bertani – il fatto che la centrale di Russi non sia ancora entrata in funzione fa supporre che ci possano essere problemi nell’approvvigionamento delle biomasse con il limite dei 70 km e che quindi altre deroghe possano essere necessarie per il funzionamento dell’impianto stesso”.