Comacchio, Gibertoni (M5S): “Serve messa in sicurezza dell’area dell’Irma invasa dai rifiuti”

“È incredibile come, dopo tanti anni, la vicenda legata alla presenza di rifiuti nell’area dell’Irma a Comacchio non sia stata ancora risolta. La Regione non può più stare a guardare. Per questo chiediamo che venga immediatamente avviata una campagna di monitoraggio che abbia come unico obiettivo quella della messa in sicurezza, anche andando incontro a un esproprio della zona interessata”.

Giulia Gibertoni ha presentato una interpellanza in Regione sul caso dei rifiuti stoccati nel sito dell’azienda Irma srl di Comacchio, in piena zona protetta. “Questa vicenda, che riguarda la presenza di ingenti cumuli di rifiuti a cielo aperto si trascina da quasi vent’anni – spiega Giulia Gibertoni – una storia che ha visto contrapposti, anche davanti al TAR, il Comune di Comacchio e i rappresentanti legali della società Irma s.r.l., situata in via Arsa Pega che da anni, è diventata luogo di deposito non autorizzato e di abbandono di rifiuti, provenienti da lavorazioni di diversa natura con quantità imprecisate di rifiuti di vario genere, che risultano accatastati tanto all’interno dell’area recintata dell’ex-azienda Irma, quanto sul lato opposto, dove permangono, in stato di evidente degrado, vecchi capannoni”.

Una situazione che il tempo non ha di certo migliorato visto che solo qualche settimana fa il legale rappresentante dell’Irma è stato condannato per aver creato, come i giudici hanno confermato, una discarica con 130mila metri cubi di rifiuti vari, disseminati in parte sul terreno, in parte stipati in capannoni o sotto delle tettoie, in parte ancora conservati dentro ex concimaie in cemento o ammassati in cumuli alti fino a 6 metri o interrati in buche nel terreno profonde fino a 3 metri. Il tutto senza protezioni di sorta, tanto che si sono generati ruscellamenti di percolato che in parte sono finiti nelle acque superficiali e nel bel mezzo di un sito di interesse naturalistico della Rete Natura 2000.

“A questo punto non capiamo il motivo per il quale si debba ancora aspettare – aggiunge Giulia Gibertoni – Chiediamo alla Regione, attraverso ARPAE, di avviare il più presto una campagna di monitoraggio e caratterizzazione completa delle matrici ambientali potenzialmente compromesse sul sito dell’azienda per arrivare ad una azione di messa in sicurezza di emergenza. In più è necessario rapportarsi e coordinarsi con il Comune di Comacchio per mettere in campo le necessarie procedure di responsabilità nei confronti dei proprietari dell’azienda, fino ad arrivare, se necessario – conclude Giulia Gibertoni – all’esproprio dell’area interessata”.