Commercio, stop all’IMU per le botteghe artigiane in difficoltà

Stop a IMU e studi di settore per le botteghe artigiane in difficoltà dopo il sisma del 2012
Stop a IMU e studi di settore per le botteghe artigiane in difficoltà dopo il sisma del 2012

Stop agli studi di settore e congelamento dell’IMU per le botteghe artigiane delle zone colpite dal terremoto del 2012. Sono queste le proposte avanzate dal M5S e contenute in una risoluzione presentata dal capogruppo Giulia Gibertoni che verrà discussa nelle prossime sedute dell’Assemblea legislativa.

Il documento presentato dalla consigliera ha l’obiettivo di spingere la Giunta ad “intraprendere ogni tipo di iniziativa per incentivare la presenza di piccole botteghe artigianali e commerciali nel territorio regionale in particolare in quello montano e nell’area del cratere del sisma del 2012, usando ogni tipo di strumento a disposizione, compresa ogni azione di pressione per la cancellazione degli studi di settore e il superamento di una fiscalità insostenibile” oltre che chiedere un impegnò affinché “si possa temporaneamente esentare dal pagamento dell’IMU i commercianti, gli artigiani o i piccoli imprenditori che dimostrino di non disporre delle risorse sufficienti a causa della profonda crisi causata dal sisma del maggio di tre anni fa”.

“I piccoli esercizi commerciali e le botteghe artigiane a seguito del calo delle vendite, del forte aumento della pressione fiscale registrato in questi ultimi anni e della presenza di una grande distribuzione che esercita sempre più una forte concorrenza sui prezzi, hanno subito un contraccolpo negativo pesante – scrive Giulia Gibertoni nella sua risoluzione – A fronte di 88.498 imprese che hanno aperto l’attività, nel 2014 ben 108.891 hanno chiuso definitivamente i battenti (con un saldo negativo pari a20.393 unità. Nel commercio, invece, le aperture hanno interessato 42.871 piccoli negozi, mentre le chiusure sono state 56.888, con un saldo, anche in questo caso negativo, pari a 14.017. Le imprese artigiane presenti sul territorio regionale nel 2009 erano 144.465, nel 2014 si sono ridotte a 134.339, con una perdita netta di 10.126 imprese. Visto che molti commercianti, artigiani e piccoli imprenditori, che sono costretti a chiudere il loro esercizio per colpa della crisi, sono anche proprietari dell’immobile dove praticavano l’attività e a differenza di altre categorie lavorative, per loro non esistono sussidi o provvidenze che ammortizzino questa situazione, crediamo che sostenere il costo l’IMU sia una doppia penalizzazione“.

“Per questo – aggiunge la capogruppo M5S – chiediamo che la Giunta possa ragionare con le amministrazioni comunali e il Governo per modificare la regolamentazione dell’imposta, magari prevedendo un’esenzione, anche temporanea, per i commercianti, gli artigiani e i piccoli imprenditori. Sarebbe un gesto per dimostrare la vicinanza delle istituzioni a quei cittadini che sono vittime di una crisi che non hanno certo contribuito a creare”.

“Il presidente Bonaccini qualche tempo fa disse che ‘il piccolo e bello non vale più se sta da solo, ma solo sta insieme agli altri. Nell’era della globalizzazione a stare da soli non si diventa una forza ma una debolezza anche se si possiedono eccellenze’. Bene – conclude Giulia Gibertoni – noi diciamo che il problema non è dato dal fatto che il piccolo vuole stare da solo ma dal fatto che le istituzioni si sono dimenticati del piccolo concentrandosi sulle grandi aziende che nella nostra Regione non fanno assunzioni e fatturato. Siamo la Regione delle partite IVA non dimentichiamocene”.

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