Coronavirus, Piccinini (M5S): “Deroghe per la caccia ma non per le guardie ecologiche. Così si azzerano i controlli sull’attività venatoria”

“Mentre ai cacciatori è stato concesso di muoversi liberamente anche fuori regione per sparare ai cinghiali, le Guardie ecologiche volontarie restano soggette alle rigide restrizioni anti-Covid che vietano di poter oltrepassare anche soltanto il confine del proprio Comune. Con il risultato che i controlli sulla caccia in queste settimane sono di fatto azzerati”.

È quanto denuncia Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, all’interno di un’interrogazione presentata alla Regione dopo aver ricevuto diverse segnalazioni sul tema che riguardano in particolare la provincia di Rimini. “Si tratta di un paradosso che sottolinea ancora di più l’errore commesso nei giorni scorsi nel dare il via libera indiscriminato alle battute di caccia al cinghiale derogando alle norme che impongono il divieto di spostarsi da un comune all’altro e di oltrepassare i confini della propria regione – spiega Silvia Piccinini – Chi dovrebbe vigilare sul rispetto delle regole per la caccia non gode della stessa ‘immunità’ concessa ai cacciatori. Le Guardie volontarie, infatti, spesso provenienti da vari comuni, sono impossibilitate a ritrovarsi per formare le pattuglie visto che per regolamento questo personale può svolgere solo un’attività di gruppo. Una situazione che rende praticamente nulli i controlli sulle norme che regolano la caccia”.

Ecco perché nella sua interrogazione la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle invita nuovamente la Regione a fare un passo indietro rispetto alla decisione di concedere il via libera agli spostamenti dei cacciatori per sparare ai cinghiali o quantomeno a concedere la “stessa libertà” anche alle Guardie ecologiche volontarie. “Con la scusa dei danni all’agricoltura e della peste suina nei fatti si stanno creando delle zone franche per i cacciatori. Come abbiamo già ribadito esistono metodi più efficaci per affrontare questi problemi e anzi, quello di affidarsi alla caccia per cercare di limitare il diffondersi della peste suina, potrebbe addirittura essere controproducente portando ad ottenere l’effetto contrario. Ecco perché – conclude Silvia Piccinini – i controlli sul nostro territorio devono essere sempre garantiti. La Regione rimedi subito a questo problema”.