Covid nelle carceri dell’Emilia-Romagna, Piccinini-Ascari (M5S): “Situazione al collasso, servono più vaccini. Governo e Regione intervengano”

Una doppia interrogazione, indirizzata sia alla Regione e sia ai ministeri della Sanità e della Giustizia, per chiedere un’accelerazione sulla campagna vaccinale all’interno delle carceri dell’Emilia-Romagna: è l’iniziativa messa in campo da Silvia Piccinini e Stefania Ascari, rispettivamente capogruppo regionale e parlamentare del MoVimento 5 Stelle e componente della  Commissione Giustizia alla Camera, preoccupate per la situazione dei contagi da Covid all’interno degli istituti penitenziari regionali dopo la denuncia del sindacato di polizia penitenziaria Spp che ha acceso i riflettori soprattutto sull’emergenza all’interno del carcere di Reggio Emilia dove un recluso su tre sarebbe positivo.

Secondo questi dati l’Emilia-Romagna avrebbe il record di contagiati tra i detenuti visto che su un totale di 823 carcerati positivi al Covid ben 194 si trovano nelle nostre strutture – spiegano le due esponenti del MoVimento 5 Stelle – Una situazione di assoluta emergenza che deve essere affrontata al più presto sia attraverso un attento monitoraggio all’interno degli istituti e soprattutto con un’accelerazione immediata delle immunizzazioni attraverso la somministrazione a tappeto dei vaccini”.

Nelle loro interrogazioni, infatti, Silvia Piccinini e Stefania Ascari sottolineano come il piano vaccinale all’interno degli istituti penitenziari stia procedendo con molte difficoltà soprattutto tra i detenuti, con solo 6.356 vaccinati su 54.000 sul territorio nazionale, mentre i poliziotti penitenziari avviati alla prima somministrazione siano solo 15.155. “Questi numeri dimostrano – aggiungono le due esponenti pentastellate – come siano ancora troppo poche le vaccinazioni effettuate all’interno delle nostre carceri, con il rischio che i contagi possano ulteriormente crescere nei prossimi giorni a causa delle nuove varianti del virus Covid-19. Bisogna poi considerare che il trasferimento in ospedale e la successiva degenza di un detenuto richiede l’impiego, oltre che di personale sanitario, anche di numerosi agenti. E se il numero di detenuti contagiati da ricoverare dovesse subire un’impennata, gli uomini in forza alla polizia penitenziaria potrebbero non essere sufficienti. Ecco perché è necessario che Regione e Governo procedano con urgenza con la campagna vaccinale tra i detenuti e gli agenti di polizia penitenziaria anche per scongiurare possibili nuove situazioni di tensione dopo quelle che si verificarono lo scorso anno ad inizio pandemia” concludono Silvia Piccinini e Stefania Ascari.