Crisi SARE, serve sforzo comune tra istituzioni. La Regione si attivi per salvare tutti i posti di lavoro

La Regione intervenga per salvare i 26 lavoratori del salumificio SARE di Bibbiano che rischiano di perdere il posto con gravi conseguenze per le loro famiglie, l’economia del territorio e l’indotto aziendale”. A chiederlo è la consigliera Silvia Piccinini del Movimento 5 stelle, che ha presentato un’interrogazione sulla crisi dell’azienda reggiana che nel maggio scorso ha avviato una procedura legale di licenziamento collettivo di tutti i lavoratori.

“I dipendenti vogliono garanzie sul loro TFR, ma quello che è importante, è la salvaguardia di posti di lavoro in un settore, quello dell’agroalimentare legato agli insaccati che in Emilia non dovrebbe conoscere crisi – spiega Piccinini – C’è stato un incontro con il sindaco di Bibbiano a fine giugno, ma poi dopo lo scoppio dello scandalo dell’inchiesta sugli affidi illegittimi che ha portato il sindaco Carletti agli arresti la situazione si è ulteriormente complicata e ormai i giorni prima del licenziamento sono pochissimi”.

Il Movimento 5 Stelle ha incontrato i lavoratori nei giorni scorsi per non lasciare nulla di intentato, con la consigliera dell’Unione dei Comuni Val D’Enza Natascia Cersosimo e il deputato Davide Zanichelli, raccogliendo le istanze dei lavoratori. Inoltre il ministero del Lavoro a guida Luigi Di Maio è già stato allertato della situazione della SARE che può avere una via d’uscita se si lavora a una soluzione che salvaguardi i posti di lavoro, ma serve l’impegno di tutte le istituzioni. Per questo Silvia Piccinini ha chiamato in causa direttamente la Regione.

Capiamo che il PD non voglia mettere piede a Bibbiano in questi giorni per via dell’inchiesta Angeli e Demoni, ma serve che anche la Regione faccia la propria parte se vogliamo tentare una via d’uscita in questi ultimi giorni prima del licenziamento collettivo” conclude la consigliera regionale M5S.