Discarica ex Razzaboni, bonifica da completare 28/04/2015

Grazie, presidente. Innanzitutto intervengo perché sono dispiaciuta che l’assessore Gazzolo non ci abbia dato una risposta per quanto riguarda questa discarica, perché non è un problema solamente di San Giovanni in Persiceto, è un problema di tutta la Regione, perché torno a ripetere che le multe dall’Unione europea le prenderà lo Stato che si rivarrà sulle Regioni, quindi è un problema di tutti.
Detto questo, io di nuovo dirò quello che ho detto in Commissione perché mi piacerebbe che il problema della discarica Razzaboni rimanesse agli atti in modo che tutti sappiano e la si smetta di fare finta di niente. Tra l’altro faccio presente che oggi pomeriggio, alle 18.00, in Comune si terrà la Commissione Ambiente che parlerà proprio del problema Razzaboni, io sono in contatto con la presidente della Commissione e dirò che la Regione se ne frega di questo problema perché non ci viene data nessuna risposta, assessore.
Questo emendamento ha l’ambizioso obiettivo di mettere la parola fine una volta per tutte ad una vicenda secondo noi scandalosa, che è aperta da quasi quindici anni e non è ancora stata risolta. Parliamo di una discarica abusiva di rifiuti tossici presente a San Giovanni in Persiceto, meglio conosciuta come area ex Razzaboni, dove sono stati rinvenuti fanghi tossici, scarti da cantiere edile, terre di fonderia, rifiuti bituminosi, ammoniaca, ceneri di pirite, probabilmente amianto e dove si è riscontrato il superamento di valori di sostanze come nichel, manganese, ferro, piombo e altri elementi. Una superficie contaminata pari a 22 mila metri quadrati per 50 mila tonnellate di rifiuti smaltiti.
L’area in questione è a ridosso del torrente Samoggia e pare che la prima falda sia già stata contaminata.
Questa discarica ad oggi non è ancora mai stata bonificata né dal vecchio proprietario, che è stato graziato dalla prescrizione, né dal Comune, che non ha i fondi per un intervento così dispendioso (e, assessore, il comune ve lo ha fatto presente in tutti gli atti che non ha i fondi per poter bonificare), né dalla Regione, che non si è mai fatta carico in questi dieci anni di mettere a bilancio le somme necessarie per bonificare l’intera area interessata da rifiuti pericolosi.
Sono trascorsi quattordici anni dal primo ritrovamento di fanghi tossici, nove dall’apertura della procedura di infrazione da parte dell’Unione europea e ancora ad oggi non abbiamo nemmeno un quadro completo del danno ambientale. In compenso abbiamo una certezza: la multa comminata al nostro Stato dall’Unione europea per aver disatteso gli obblighi sanciti dalle direttive sui rifiuti, sui rifiuti pericolosi e sulle discariche. Il sito di via Samoggia, infatti, è annoverato nei documenti delle istituzioni europee tra le 13 discariche che contengono rifiuti pericolosi mai bonificate. La sanzione ci costerà più di 1000 euro al giorno, somme per le quali lo Stato potrà rivalersi sulla Regione. Alla fine a pagare per il disinteresse mostrato su questa vicenda da chi ha amministrato e amministra il nostro territorio saranno sempre i cittadini incolpevoli.
Su questo sito insiste un progetto di intervento, commissionato dal Comune, suddiviso in due stralci. Soltanto il primo dei due fu finanziato con fatica dalla Regione nel 2012. I lavori di bonifica della prima porzione di terreno dovrebbero, si spera, partire a breve. Tra l’altro sono lavori che pare siano stati affidati ad Hera in somma urgenza grazie allo “Sblocca Italia” e anche su questo avremmo qualcosa da dire. Quello che qui stupisce è che la Giunta, nonostante la vicenda sia ampliamente nota anche nei dettagli e la questione sia di non poca rilevanza, non abbia mai provveduto a mettere a bilancio le somme a copertura finalmente anche del secondo stralcio dell’intervento per permettere così al Comune di San Giovanni in Persiceto di espropriare il terreno e dare il via alla bonifica anche dell’area della cosiddetta Mise, un grosso cumulo coperto da teloni contenente un terzo dei rifiuti dell’area.
Ripeto quello che ho detto prima: noi, assessore, andremo avanti perché ci teniamo che questa situazione venga risolta e l’emendamento che presentiamo va proprio in questo senso. Grazie.