“Sulla discarica ex Razzaboni la Regione e il Governo continuano a prendere in giro i cittadini. L’assessore Gazzolo, come avevamo chiesto nei giorni scorsi, dovrebbe dimettersi per la gestione a dir poco grottesca che sta portando avanti su questa vicenda”. Silvia Piccinini, consigliera regionale del M5S torna ad attaccare la Giunta guidata da Stefano Bonaccini riguardo al caso della discarica di rifiuti pericolosi contenuti nell’area ex Razzaboni, a San Giovanni in Persiceto. Area per la quale l’Europa ha confermato la multa di 800mila euro l’anno per non aver provveduto a bonificarla una volta per tutte.
“Sostenere, come fa l’assessore Gazzolo, che saranno disponibili nuovi fondi per completare la bonifica è l’ennesima balla che la Regione racconta sulla discarica di Persiceto – commenta Silvia Piccinini – Se l’assessore, nonostante l’incontro diretto con il ministro, non avesse compreso bene, Galletti si è semplicemente limitato a chiedere il rifinanziamento del programma che riguarda tutte le discariche abusive. Non ci sono nuovi fondi su cui far affidamento, nessuna risorsa ulteriore disponibile. Semmai l’unica certezza che abbiamo è che dovremmo pagare, per colpa del PD e di questa Giunta assolutamente incompetente, una multa di 800mila euro per ogni anno di ritardo. La verità è che la Regione ha perso quasi un anno di tempo riconcorrendo le promesse di Galletti che già a dicembre nel corso di un’audizione alla Camera su questo tema aveva assicurato di aver fatto richiesta dei fondi per completare le bonifiche ed evitare la multa europea. Visto come sono andate le cose, un vero successo, non c’è che dire! Se la Gazzolo avesse accolto la nostra richiesta di mettere a bilancio i fondi per finanziare la bonifica del secondo stralcio oggi non ci troveremo in questa grottesca situazione”.
Per la consigliera regionale del M5S, però, le bugie della Giunta non sono finite. “L’assessore Gazzolo, rispondendo a una mia interrogazione in aula, disse che la messa in sicurezza dell’area era permanente – aggiunge Silvia Piccinini – oggi corregge il tiro e ammette che si tratta di una procedura provvisoria, anche perché sarebbe stato davvero difficile sostenere la tesi che una montagna di rifiuti a contatto con la falda possa definirsi messa in sicurezza permanente e rimanere intoccata per sempre. In ogni caso – conclude la consigliera regionale del M5S – l’UE ha già ribadito che l’area deve essere bonificata se non si vogliono pagare altri 800mila euro l’anno”.