Discarica Finale, Gibertoni (M5S): “Regione fermi iter per ampliamento. Serve un referendum”

“La Regione annulli qualsiasi atto che dovesse dare l’ok all’ampliamento della discarica di Finale e dia invece la possibilità ai cittadini, attraverso un referendum, di decidere il futuro del proprio territorio”. È quanto chiede Giulia Gibertoni all’interno di una interpellanza presentata alla giunta regionale riguardo al caso dell’ampliamento della discarica di Finale Emilia che nei giorni scorsi ha avuto l’ok dalla Conferenza dei servizi nonostante le proteste dei cittadini.

“Sia i cittadini di Finale, che sono sempre scesi in piazza compatti, che tutto il Consiglio comunale non vogliono questo ennesimo scempio per il proprio territorio – spiega Giulia Gibertoni – A volere questo ampliamento ormai è rimasta solo la Regione che, nonostante una falsa predisposizione al dialogo portata avanti dall’assessore Gazzolo nei mesi scorsi, è andata dritta per la sua strada facendo di tutto affinché questo progetto andasse in porto. Una caparbietà ingiustificata e che sembra quasi essere una sorta di punizione nei confronti di un territorio già così messo a dura prova da altre strutture e impianti molto impattanti dal punto di vista ambientale e sanitario. Ecco perché chiedo che la Regione blocchi subito questo iter annullando qualsiasi delibera che autorizzi l’apertura della discarica”.

Nella sua interpellanza Giulia Gibertoni ricapitola le criticità più rilevanti del progetto di ampliamento: dal pericolo idrogeologico alla vicinanza con l’epicentro del sisma del 2012 agli impatti sanitari cumulati da vari fonti inquinanti sul territorio. “Qualsiasi rappresentante delle istituzioni legittimamente eletto, qualsiasi istituzione pubblica, dovrebbe sempre anteporre a tutte le questioni, qualsiasi sia la natura a cui esse sono riferite, la tutela del territorio e dei suoi abitanti e quindi non assumere decisioni che ledono territorio, ambiente e salute dei cittadini. Ecco perché chiedo alla Regione di prendere atto della volontà del territorio e di non dare seguito a nessun iter di realizzazione della discarica, rimettendo alla volontà delle popolazioni interessate, eventualmente anche attraverso un referendum, la decisione sul futuro del proprio territorio. Solo in questo modo si potrà sanare quella frattura molto grave che esiste oggi tra le istituzioni regionali e i cittadini che con volontà e senso civico stanno lottando per non vedere la propria terra trasformarsi in una pattumiera”.