Economia, il M5S: “Ripresa è merito del territorio non di Bonaccini e del Pd”

“Se l’Emilia-Romagna è una delle regioni dove l’economia sta ripartendo non è certo merito della politica e in particolare del presidente Bonaccini. Più che trainare la locomotiva Bonaccini ci è salito sopra, attribuendosi meriti che a nostro avviso sono esclusivamente del territorio, dei lavoratori e delle imprese che faticosamente e con grandi sacrifici, malgrado le scelte del Governo Pd, si stanno risollevando da una crisi che è stata molto dura”.

È questo il commento del gruppo regionale del MoVimento 5 Stelle riguardo alle recenti dichiarazioni del presidente Stefano Bonaccini riguardo la ripresa economica dell’Emilia-Romagna. “Leggendo le parole di Bonaccini, uno spettatore esterno potrebbe pensare che tutto il merito degli ultimi risultati economici siano da attribuire a chi guida questa regione – spiegano i consiglieri regionali M5S – Niente di più sbagliato visto che se ripresa c’è stata non è di certo merito della politica che anzi ha sempre ostacolato con i suoi mille cavilli burocratici l’attività delle imprese. Oggi i lavoratori e le imprese sono il motore dello sviluppo della nostra regione, come lo sono sempre state e vedere Bonaccini cercare in tutti i modi di scavalcarle è davvero desolante, anche perché le politiche messe in campo da questa Giunta sono pressoché le stesse create da Errani e dai suoi assessori. Ripresa che tra l’altro investe anche altre regioni, come la Lombardia, che di certo non stanno adottando la stessa ricetta del Pd.  Per questo crediamo che Bonaccini debba smetterla di vivere in una perenne campagna elettorale, fatta di slogan e cifre confuse, e fare di più. Per esempio contrastando la povertà che in Emilia-Romagna resta una vera e propria piaga sociale e davanti alla quale il suo reddito di solidarietà sta dimostrando di non funzionare, anche perché le risorse a sua disposizione invece che aumentare vengono diminuite proprio dalla sua giunta. La Locomotiva emiliano-romagnola ha perso dei vagoni per strada e fa viaggiare troppe persone in terza classe. Questa è la novità di Bonaccini capotreno. Sarebbe bello vedere lo stesso impegno che Bonaccini mette nell’attribuirsi meriti che non ha in altre battaglie, come per esempio quella sui salari adeguati e dignitosi e sui diritti dei lavoratori che di certo non gioiscono a causa del jobs act. Per questo troviamo ancor più vergognoso il continuo ‘tirare per la giacchetta’ il mondo imprenditoriale e gli stessi lavoratori”.