Energia collettiva e a basso costo: il M5S chiede la nascita delle comunità energetiche in Emilia-Romagna. Piccinini: “Vantaggi per i cittadini e attenzione per l’ambiente”

L’Emilia-Romagna faccia nascere e sostenga le cosiddette “comunità energetiche” ovvero l’opportunità concreta per famiglie, enti pubblici e imprese private di attivarsi per produrre e consumare, anche collettivamente, l’energia prodotta da impianti di energia rinnovabile: è la richiesta di Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, contenuta all’interno di una risoluzione presentata in Assemblea Legislativa.

“Quella delle comunità energetiche è un’opportunità fino a poco tempo fa impossibile da realizzare a causa del limite normativo che stabiliva che l’energia prodotta da un impianto alimentato da una fonte rinnovabile dovesse essere obbligatoriamente autoconsumata al massimo dall’utente presso il quale l’impianto era installato – spiega Silvia Piccinini – Un limite caduto grazie alla conversione in legge del decreto Milleproroghe dello scorso anno e che dà il via libera anche in Italia alla possibilità per cittadini, associazioni ed imprese commerciali, di installare impianti per la produzione di energia da fonte rinnovabile e di autoconsumarla. Si tratta di un’opportunità che potrebbe dare un impulso decisivo per lo sviluppo del sistema energetico delle fonti rinnovabili visto che in questo modo si potrà ridurre il costo delle bollette, diminuire il fabbisogno nazionale di energia e conseguentemente anche il livello delle emissioni inquinanti”.

Alle comunità energetiche possono partecipare persone fisiche, piccole e medie imprese, enti territoriali o autorità locali, comprese le amministrazioni comunali, localizzate in un perimetro più ampio rispetto a quello di un normale condominio, purché siano tutti collegati alla medesima cabina di trasformazione dell’energia di media/bassa tensione e che la partecipazione alla Comunità di energia non costituisca l’attività commerciale e industriale principale, anche sfruttando gli incentivi come il Superbonus o le detrazioni fiscali”.

Ai membri che aderiscono alle comunità energetiche viene riconosciuto un beneficio diretto in termini di riduzione dei costi in bolletta che è stato quantificato in 10 euro/MWh, oltre a una tariffa incentivata per l’energia elettrica prodotta pari a 100 euro/MWh per le configurazioni di autoconsumo collettivo e 110 euro/MWh per le comunità energetiche rinnovabili – aggiunge Silvia Piccinini – Per questo nella nostra risoluzione chiediamo alla Giunta di promuovere un’opportuna campagna di comunicazione e informazione su questo tema oltre che prevedere la possibilità di mettere a disposizione le coperture degli edifici pubblici, anche di proprietà della Regione stessa. Si tratta di un nuovo sistema di produzione e gestione dell’energia che apre a vantaggi sia sul piano economico che su quello ambientale e che la Regione deve assolutamente promuovere e sviluppare.” conclude la capogruppo regionale M5S.