Enti locali, il M5S boccia la legge della Giunta: “Come una montagna che partorisce un topolino”

La sede dell'Assemblea Legislativa
La sede dell’Assemblea Legislativa

“Il progetto di legge presentato oggi dalla Giunta è assolutamente inadeguato. Su lavoro, fusione dei Comuni e ruolo centrale riservato a Bologna la Regione ha dato il peggio di sé, sconfessando anni e anni di storia politica e sociale”. È questo il giudizio del M5S riguardo al progetto di legge sul riordino istituzionale presentato oggi dalla Giunta. Un testo finalmente reso pubblico dopo settimane di attese e silenzi dove i consiglieri regionali erano riusciti a prenderne una prima e parziale visione solo dopo una fuga di notizie.

“La Giunta regionale ha partorito il topolino dopo mesi di elaborazione su un testo che ha girato ovunque tranne che sulle scrivanie dei consiglieri regionali, in particolare di quelli del M5S, tenuti all’oscuro di tutto – spiega la capogruppo Giulia Gibertoni – Contrariamente a quanto si è detto, le Province continueranno ad esistere e manterranno la competenza della pianificazione territoriale. Quello che è mancato a questo progetto di riforma licenziato dalla Giunta regionale è stato il confronto con i territori e con i cittadini. Siamo davanti ad un progetto di riforma calato dall’alto consegnatoci come tavole dei Comandamenti”.

Lavoro, fusioni dei Comuni e ruolo centrale a Bologna i punti più critici a giudizio del M5S. “Sul lavoro, la scelta di trasferire personale e competenze all’Agenzia regionale per il lavoro è riproposizione di un modello che si sta praticando in tutta Italia e che non aggiunge nulla di nuovo – aggiunge Gibertoni – mentre sulla semplificazione amministrativa, in particolare per quel che riguarda la sforbiciata al numero dei Comuni, l’obiettivo di portarli a 300 entro la fine della legislatura sembra piuttosto limitato, considerando che oggi sono poco più di 340. Mettere poi nero su bianco il ruolo centrale riservato a Bologna, rispetto a tutte le altre città regionali, equivale a sconfessare un policentrismo ragionevole ossia le basi stesse grazie alle quali l’Emilia-Romagna è diventata la regione che conosciamo”.

Adesso la proposta di legge dovrà passare al vaglio delle Commissioni e poi in aula. “A questo punto – conclude la capogruppo M5S –  ci aspettiamo di vedere tutto quello che fino a questo momento è mancato, ovvero che la maggioranza scelga un vero confronto democratico ed accetti le nostre proposte per migliorare il testo e attuare una riforma realmente efficace. Quella presentata oggi non lo è nemmeno lontanamente”.