Ex discarica Ferrara, Sassi (M5S): “Subito indagine per verificare la presenza di sostanze tossiche nei terreni”

Subito un’indagine sulla qualità dei terreni agricoli e delle acque della zona per verificare il possibile inquinamento da sostanze tossiche nell’area della discarica Cà Leona a Ferrara. È quanto chiede Gianluca Sassi, consigliere regionale del Movimento 5 stelle, che ha presentato una interrogazione alla Giunta regionale sulla situazione della ex discarica ferrarese, al centro in questi giorni di gravissime rivelazioni di un pentito di camorra su un traffico illecito di rifiuti pericolosi che avrebbero trovato spazio per anni proprio all’interno del sito di via Eridano. “Quanto affermato da questo pentito è molto grave soprattutto se si tiene conto che la stessa accusa è contenuta in due esposti presentati alla Procura della Repubblica dove si parla di un traffico ingente di rifiuti nella discarica Cà Leone – spiega Gianluca Sassi – Se questi sospetti dovessero essere confermati ci troveremmo davanti a quadro estremamente preoccupante in quanto si tratterebbe di un grave inquinamento ambientale, protratto da decenni, e che potrebbe avere messo in pericolo la salute di molte persone che hanno vissuto e che vivono ancora oggi a ridosso della ex discarica Cà Leona. Per questo chiediamo alla Regione, in attesa che la magistratura faccia il suo lavoro, di avviare al più presto un’indagine sulla qualità dei terreni e delle acque attorno all’area della ex discarica”.

D’altronde nei due esposti presentati si fa riferimento anche a una possibile contaminazione delle acque sotterranee nella zona visto che dal 2003 al 2008 si sarebbero registrati degli sforamenti costanti dei lavori limite che riguardano la presenza di sostanze chimiche. Per questo nella sua interrogazione il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle ha chiesto di conoscere i dati e le analisi effettuate sia durante il periodo di apertura della discarica e sia dopo la sua chiusura. “Non c’è più tempo da perdere – conclude Gianluca Sassi – la Regione faccia subito un’indagine sui terreni agricoli della zona”.