Ex Razzaboni, esposto del M5S alla Corte dei Conti: “Bonaccini e la Gazzolo paghino di tasca propria”

L'ingresso della discarica nell'area ex Razzaboni a San Giovanni in Persiceto (Bo)
L’ingresso della discarica nell’area ex Razzaboni a San Giovanni in Persiceto (Bo)

Un esposto per la mancata bonifica della discarica “Ex-Razzaboni” di San Giovanni in Persiceto: è quello che nei prossimi giorni il Movimento 5 Stelle depositerà alla Corte dei Conti per danno erariale citando l’inadempienza della Regione e dell’assessore all’Ambiente Paola Gazzolo (che era presente sia nella giunta Errani che di quella guidata da Stefano Bonaccini) e che ha portato alla maxi multa di 800mila euro l’anno che la Regione dovrà pagare per la mancata bonifica dell’area.

La commissione europea, infatti, ha già provveduto a notificare all’Italia l’ammontare della prima penalità semestrale (dicembre 2014 – giugno 2015) per le discariche abusive non ritenute conformi dalla corte di Giustizia dell’Unione Europea. Parliamo di 39.800.000 che si aggiungono ai 40 milioni di euro già pagati dal nostro paese. Ad annunciare l’esposto è Silvia Piccinini, consigliera regionale del M5S. L’area di San Giovanni in Persiceto per l’UE infatti non è mai stata oggetto di bonifica o messa in sicurezza permanente, contrariamente a quanto l’assessore Gazzolo aveva frettolosamente dichiarato rispondendo a una interrogazione in aula.

“Non possiamo permettere che siano i cittadini a pagare per la negligenza e il disinteresse di chi governa malamente il nostro territorio – attacca Silvia Piccinini – Mesi fa avevamo chiesto di inserire a bilancio le risorse necessarie per bonificare l’area della Mise, un grosso cumulo coperto da un telone contenente 1/3 dei rifiuti dell’area, oggetto di sanzione, ma la Giunta si oppose.  Se la nostra proposta fosse stata accolta, oggi non ci troveremmo in questa situazione.  Ecco perché crediamo che sia giusto che a pagare siano i nostri amministratori, non i cittadini”. L’esposto sarà presentato dal Movimento 5 Stelle in tutte le Regioni d’Italia visto che quello della ex Razzaboni non è un caso isolato: in tutto sono 198 i siti fuorilegge individuati dall’Europa e per i quali la Corte di Giustizia ha condannato il nostro Paese al pagamento di una multa di 40 milioni di euro l’anno.

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