F.I.CO., da Donini nessuna risposta. Per Eataly i rischi stanno a zero

Comune e Regione hanno svenfuto il patrimonio pubblico del CAAB a Eatalt e Farinetti
Comune e Regione hanno svenfuto il patrimonio pubblico del CAAB a Eatalt e Farinetti

“L’assessore Donini non ha risposto a nessuna delle nostre domande, limitandosi a raccontare la solita favoletta della genesi di F.I.CO. e la sua presunta importanza strategica per il nostro territorio. Peccato, perché questa poteva essere finalmente l’occasione per spiegare a tutti le ragioni che hanno portato il Comune di Bologna e la Regione a svendere un patrimonio pubblico a un privato, senza nemmeno la parvenza di un bando di gara”.

Non ha convinto la risposta che l’assessore Raffaele Donini ha fornito questa mattina, durante la seduta dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, a una interrogazione presentata dalla capogruppo del M5S Giulia Gibertoni sul progetto F.I.CO., la mega struttura dedicata all’enogastronomia che dovrebbe sorgere nell’area del CAAB a Bologna.

“L’assessore si è limitato a fare una cronistoria del progetto ovviamente omettendo i passaggi più delicati e sui quali sarebbe invece necessario un approfondimento – commenta Giulia Gibertoni – Per esempio nulla ha detto della procedura con cui si è scelta la società Prelios (il cui vicepresidente è socio di di Eataly Roma) che amministrerà il fondo immobiliare ‘Parchi Agroalimentari Italiani’, che a sua volta curerà il progetto F.I.CO. Progetto in cui la maggioranza ad oggi, 55 milioni di euro, è detenuta dai soci pubblici (CAAB) che mettono gli immobili e gli asset mentre i soci privati partecipano con quote per 40 – 45 milioni di euro. Resta il fatto che i contenuti del progetto saranno sviluppati esclusivamente da Eataly, che cura l’individuazione dei gestori e dei conduttori di tutti i reparti, praticamente non rischiando nulla. Particolari che sommati al fatto che scelta di Eataly – Farinetti come General Contractor di tutta l’operazione è avvenuta senza nessuna procedura concorsuale o ad evidenza pubblica e senza che la società prescelta potesse vantare una esperienza pregressa in un’operazione di tale portata, ci fa trovare di fronte a un’investitura quasi messianica di Eataly come partner ideale ed insostituibile per la realizzazione di F.I.CO. Particolari che secondo Donini non sono meritevoli di una segnalazione all’Autorità Nazionale Anticorruzione che ha già dimostrato interesse su questi temi, anche se non ha nemmeno spiegato il perché”.

Nessun accenno poi dell’assessore nemmeno ai tempi di realizzazione del progetto, che sarebbe dovuto partire a novembre 2015 per intercettare i visitatori dell’Expo, e che quasi certamente non vedrà la luce nemmeno per la fine del 2016. “Sarebbe stato interessante anche capire come i fantomatici 10 milioni di visitatori previsti, poi precipitosamente tagliati a 5 arriveranno nel parco – conclude la capogruppo M5S – La prima soluzione, quella di utilizzare il SFM aggiungendo i 600 metri di binari mancanti, è stata subito accantonata preferendo subito il trasporto su gomma più impattante, con la Regione servizievolmente subito pronta ad acquistare 8 autobus ibridi di 18 metri, perché non si poteva perdere tempo, salvo scoprire adesso che tutto slitterà forse addirittura al 2017”.