Forlimpopoli, il M5S: “La Casa della Salute? Una succursale del Pronto Soccorso. Basta trionfalismi”

“Il trionfalismo della Giunta e dell’assessore Venturi sulla Casa della Salute di Forlimpopoli è del tutto fuori luogo. Quella che doveva essere una struttura a servizio dei cittadini, e che avrebbe dovuto rendere più agevoli le cure primarie anche grazie al coinvolgimento dei medici di famiglia, sta diventando sempre di più una succursale del Pronto Soccorso di Forlì ormai al collasso. A questo punto serve al più presto una riorganizzazione complessiva”. È questa la richiesta di Raffaella Sensoli ed Andrea Bertani, rispettivamente vicepresidente della Commissione Sanità e consigliere regionale del M5S, riguardo al caso della Casa della Salute di Forlimpopoli, nei giorni scorsi al centro del dibattito che si è tenuto a Bologna, nella sede della Regione, sulla situazione e futuro di queste strutture.

“A distanza di pochi anni, dopo i toni trionfalistici della loro presentazione, le Case della Salute e gli Ospedali di Comunità hanno già cambiato la loro natura – spiegano Sensoli e Bertani – diventando deposito di posti letti di “lungodegenza” recuperati dal servizio ospedaliero tradizionale che ufficialmente li ha soppressi riducendo reparti, unificando specialità, addirittura chiudendo interi presidi. È quello che in pratica si sta verificano anche a Forlimpopoli e Bertinoro dove, per esempio, non sono i medici di medicina generale ad occuparsi dei degenti ma colleghi ex ospedalieri lì trapiantati, dove non vengono ricoverati i residenti ma l’80% dei pazienti proviene dal Pronto soccorso dell’ospedale più vicino. Se un medico di medicina generale vuole consultarsi con un collega e organizzare un percorso diagnostico mirato per un paziente e, magari, valutare anche un ricovero, ciò non è possibile. Bisogna sempre passare dal Pronto Soccorso col risultato che non si sa mai se il paziente verrà ricoverato oppure no”.

Per questo nella loro interrogazione i consiglieri regionali del M5S chiedono alla Giunta di pensare al più presto a una riorganizzazione sia delle Case della Salute che degli Ospedali di Comunità. “Basta fare solo proclami e sostenere che tutto funziona perfettamente – concludono Sensoli e Bertani – La Regione si attivi per da dare una risposta degna ai reali bisogni di cura dei territori”.