Gibertoni (M5S): “Sulla discarica di Imola troppi dubbi, fare luce sui passaggi di proprietà dei terreni”

discarica imola“Il gigantesco ampliamento della discarica di Imola è assolutamente incompatibile con la nuove legge sui rifiuti approvata la scorsa settimana dall’Assemblea Legislativa. Approvarlo sarebbe un clamoroso autogol per la Giunta, uno smentire con i fatti la presunta inversione di rotta eseguita da Bonaccini”. Giulia Gibertoni, capogruppo M5S in Regione, ha presentato una interrogazione riguardo al probabile ampliamento della discarica Tre Monti di Imola.

“Si tratta di una decisione scellerata che il Movimento 5 Stelle ostacolerà con tutte le sue forze – assicura Gibertoni – Non possiamo permettere che un sito che ha più di 40 anni e che, secondo quanto stabilito dalle direttive Ue dovrebbe essere abbandonato ed andare ad esaurimento, aumenti la sua capacità passando in una prima fase da 4 milioni di metri cubi a più di 5. Il rischio è quello di ritrovarci con la discarica più grande d’Italia, e anche la più vecchia, in una zona franosa e sismica e i cui effetti sull’ambiente non sono stati ancora svelati del tutto”.

Secondo la capogruppo del M5S in Regione, infatti, sulla discarica di via Pediano ci sono ancora troppi interrogativi a causa dei monitoraggi ambientali carenti, il possibile inquinamento delle falde acquifere e la salubrità dell’aria nella zona attorno al sito. “C’è un altro aspetto sul quale a nostro avviso bisogna fare luce – aggiunge Giulia Gibertoni – ovvero i vari passaggi di proprietà che hanno riguardato i terreni oggetto dell’ampliamento e che destano seri dubbi. Per questo abbiamo chiesto massima trasparenza alla Giunta su questo tema e ci aspettiamo delle risposte chiare e nette per poter allontanare con forza ogni sospetto”.

Nella sua interrogazione la capogruppo regionale del M5S ha chiesto anche “l’elenco dei soggetti (società e imprese) che lavorano in subappalto all’interno della discarica e quale sia la percentuale di rifiuti speciali che sarà trattata nell’impianto e nelle successive fasi di ampliamento”. “Dall’assessore Gazzolo ci attendiamo chiarimenti anche sulla movimentazione del fondo del Rio Rondinella – conclude Gibertoni – Il materiale asportato è stato analizzato in modo da escludere una eventuale contaminazione dei sedimenti? E se sì dove è stato portato e per quale utilizzo?”.

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