Giornata mondiale dei prematuri, Sensoli (M5S): “In Emilia-Romagna solo 4 banche del latte donato. Ne servono altre”

Aprire nuove sedi delle banche del latte umano donato (BLUD) e promuovere con più efficacia la pratica dell’allattamento al seno. Alla vigilia della giornata mondiale del “neonato prematuro”, ovvero tutti quei bambini venuti alla luce prima delle 36 settimane di gestazione in programma per domani sabato 17 novembre, Raffaella Sensoli, consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, chiede alla Regione maggiore attenzione sui temi che riguardano la genitorialità, in particolare per quel che riguarda la salute dei neonati e la pratica dell’allattamento al seno. Richiesta che è stata avanzata all’interno di un’interrogazione.

“Il latte materno rappresenta il miglior alimento per i neonati, perché fornisce tutti i nutrienti di cui hanno bisogno nella prima fase della loro vita – spiega Raffaella Sensoli – Secondo le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità, dell’Unicef e dell’Unione Europea, recepite anche dal nostro ministero della Salute, l’allattamento al seno dovrebbe poi continuare per due anni e oltre, secondo il desiderio della mamma e del bambino. Per favorire la diffusione di queste pratica sono nate le cosiddette ‘banche del latte’ per conservare e distribuire il latte umano donato da mamme ritenute idonee che verrà successivamente utilizzato per specifiche necessità mediche nei centri di neonatologia, servizi di pediatria e presso il domicilio di pazienti per i quali ci sia una giustificata indicazione. Banche che in Emilia-Romagna sono solo quattro e che meriterebbero una diffusione più capillare sul territorio”.

I centri autorizzati nella nostra regione, infatti, sono quelli di Bologna presso Ospedale S.Orsola-Malpighi, a Cesena presso l’Ospedale Bufalini, a Modena nell’Azienda Ospedaliera Universitaria, a Reggio Emilia al Santa Maria Nuova. “È evidente che le strutture presenti non sono agevolmente raggiungibili da tutto il territorio regionale per la distanza che li divide, in alcuni casi di notevole entità – conclude Raffaella Sensoli – Ecco perché chiediamo alla Regione un impegno per realizzare delle nuove strutture autorizzate. Sarebbe un segnale di attenzione anche per i bambini nati prematuri e le loro famiglie viste le tante difficoltà che spesso sono costrette ad affrontare”.