Il voto per l’Emilia-Romagna compie 50 anni, Piccinini (M5S): “Emergenza Coronavirus ha cambiato priorità. Regione si faccia trovare pronta a nuove sfide”

“Il 7 giugno del 1970 si svolsero le prime elezioni per dar vita alla Giunta e al Consiglio regionale dell’Emilia-Romagna. Fu l’inizio della nostra democrazia regionale, quella più vicina ai cittadini. Oggi, a cinquant’anni di distanza, ci troviamo di fronte a un nuovo inizio con una realtà profondamente cambiata dall’emergenza Coronavirus che dobbiamo avere il coraggio di affrontare con grande determinazione. Prima tra tutte quelle di rendere la nostra Regione sempre più al passo con i tempi, puntando sull’utilizzo della tecnologia per gestire, anche dal punto di vista istituzionale, situazioni straordinarie come quella che abbiamo affrontato in questi mesi senza farci trovare impreparati”.

È quanto dichiara Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle e presidente della Commissione Statuto e Regolamento dell’Assemblea Legislativa, alla vigilia del 50esimo anniversario delle prime elezioni per la Regione Emilia-Romagna che si svolsero il 7 e l’8 giugno del 1970.

“Anche se negli anni i poteri e le possibilità di intervento delle Regioni si sono fatti sempre più larghe e solide, fatta eccezione per la scellerata riforma costituzionale di Renzi per fortuna bocciata dal popolo italiano, quello che ci chiedono i cittadini è di poter decidere dal basso il loro futuro – spiega Silvia Piccinini – e dare loro la responsabilità delle scelte. Anche oggi si propone l’esigenza di lavoro, di equità, di libertà. Ci sono esigenze divenute nel tempo sempre più importanti, fino a diventare ineludibili e da affrontare subito con decisione. Una ci ha investito subito quest’anno, proprio mentre la nuova Assemblea, uscita dalle urne a fine gennaio, si stava insediando. Abbiamo dovuto lavorare con una modalità nuova, inattesa, ma divenuta d’improvviso indispensabile, operando in modalità telematica e svolgendo le sedute delle Commissioni e dell’Assemblea a distanza, ma comunque non rinunciandovi. Ora è in corso una discussione, proprio all’interno della Commissione Statuto e Regolamento, per rendere ordinarie questa modalità a fronte di gravi emergenze e necessità che le possano rendere indispensabili. Le Regioni sono nate come grande innovazione istituzionale ed oggi credo sia necessario confrontarsi anche con questa e con altre innovazioni. Per esempio, quella di scegliere subito la svolta green, di scegliere con chiarezza l’ambiente come bene comune di tutti. Scegliere lo sviluppo, sapendo che può e deve essere sostenibile, rifiutare il ricatto di chi mette in contrapposizione lavoro e ambiente. Quando invece l’uno sostiene l’altro. Scegliere di partecipare e di fare partecipare: cittadini, idee, associazioni. Non abbiamo bisogno né di Superman, né di pieni poteri, ma solo di continuare a lavorare per il bene dei cittadini” conclude Silvia Piccinini.