Indennità accompagnamento, Sassi (M5S): “Caos nuove norme, no a ulteriori spese per le famiglie”

disabili_3“La Regione chieda al più presto una revisione delle nuove regole per la concessione dell’indennità di accompagnamento. Non possiamo permettere che intere famiglie, già alle prese con molte difficoltà, debbano sobbarcarsi ulteriori spese per una normativa che può generare confusione”. È questa la richiesta di Gian Luca Sassi, consigliere regionale del M5S, che ha presentato una interrogazione in merito alle novità sul riconoscimento delle indennità di accompagnamento riservate alle persone disabili o con gravi limitazioni motorie e psicofisiche.

“Dal 2009 l’Inps ha delegato all’Asl il compito di certificare l’eventuale idoneità all’indennità di accompagnamento – spiega il consigliere regionale del M5S – Secondo la terminologia utilizzata si ha diritto all’indennità se la persona ha difficoltà di deambulazione o se necessita di assistenza continua non essendo in grado di compiere gli atti della vita quotidiana. Questa ultima definizione ha provocato nel corso degli ultimi anni non pochi problemi alle persone con disabilità grave, a cui a causa della difficoltà di comprovare l’impossibilità di compiere quelli che vengono definiti ‘atti quotidiani della vita’ viene negata l’indennità di accompagnamento, con grave danno per le famiglie che li accudiscono”. Nel 2012 inoltre è cambiata la normativa che regolava gli eventuali ricorsi contro il mancato riconoscimento dell’indennità: chiunque voglia fare opposizione deve obbligatoriamente effettuare un accertamento tecnico preventivo prima di dare avvio alla causa giudiziaria vera e propria.

“Ciò significa – spiega Gian Luca Sassi – che chi vuole presentare un ricorso è obbligato a chiedere la tutela di un legale che lo assista durante il procedimento, oltre ad anticipare le spese per la consulenza tecnica necessaria. Un labirinto di norme e balzelli che non fanno altro che mettere ancor di più in difficoltà le famiglie. Ecco perché chiediamo che la Regione si faccia promotrice di un confronto con il Governo affinché questa normativa possa essere modificata”.

L’interrogazione presentata da Sassi chiede anche alla Giunta se “non ritenga opportuno sostenere le famiglie a cui viene negato il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento mettendo a disposizione strutture sanitarie pubbliche, per accertarsi della veridicità delle certificazioni, per evitare ulteriori oneri economici”. “Crediamo che un sia un gesto di buon senso che la Regione può e deve adottare per aiutare queste persone” conclude Gian Luca Sassi.