Linea Bologna-Portomaggiore, Piccinini (M5S): “Fermate di Castenaso e Molinella off limits per i passeggeri disabili. Servono risorse per adeguarle”

Marciapiedi troppo stretti, assenza di percorsi tattili, ostacoli piazzati lungo le banchine e che complicano l’accesso ai treni di persone con disabilità motorie, anziani o mamme con passeggini al seguito: è la situazione con cui ogni giorno devono avere a che fare i pendolari che viaggiano sulla linea che da Bologna va a Portomaggiore e che attraversa stazioni e fermate come quelle di Castenaso, Budrio e Molinella. A rivelarlo è Silvia Piccinini, consigliera regionale e capolista a Bologna del MoVimento 5 Stelle alle prossime elezioni regionali, che fa seguito alla possibile stangata in arrivo per TPER e FER da parte del Garante dei trasporti proprio per il mancato adeguamento delle carte dei servizi alla disciplina dell’Autorità, soprattutto per quel che riguarda le condizioni di trasporto dei passeggeri disabili.

“Particolarmente critica è la situazione nelle stazioni di Molinella e Castenaso che, vale la pena ricordarlo, fanno parte anche del Servizio ferroviario metropolitano di Bologna (S2) – spiega Silvia Piccinini – Lo spazio delle banchine centrali tra i due binari è esiguo, non ci sono linee gialle di sicurezza e i pendolari che attendono i treni non hanno spazio a sufficienza per farlo in assoluta sicurezza. A Budrio poi l’accesso alla banchina centrale è particolarmente difficoltosa soprattutto per le persone portatrici di disabilità. Un paradosso se si pensa che proprio lì ha sede il Centro protesi INAIL, un’eccellenza della nostra regione a livello sia nazionale che europeo”.

Le banchine di accesso ai binari, infatti, sono troppo strette rispetto alle disposizioni stabilite dal Regolamento dell’Unione Europea relativo alle specifiche tecniche di interoperabilità per l’accessibilità del sistema ferroviario dell’Unione per le persone con disabilità e le persone a mobilità ridotta n. 1300/2014 della Commissione Europea.

“La Regione, proprietaria delle linee e proprietaria di FER è colpevolmente inadempiente – aggiunge Silvia Piccinini – Anche perché il Regolamento europeo parla chiaro ed esiste da tempo, al punto da determinare il fortissimo rischio di sanzioni. Basterebbe poco però per adeguare efficacemente questa importante infrastruttura alle esigenze degli utenti a mobilità ridotta e per rendere il nostro patrimonio una reale risorsa del territorio. Ma soprattutto perché l’effettiva accessibilità delle stazioni, delle fermate e dei treni, garantisce dignità alle persone con disabilità e costituisce una condizione indispensabile alla loro indipendenza. La Regione nella prossima legislatura deve occuparsi di risolvere questo problema stanziando immediatamente le risorse necessarie per l’adeguamento alla normativa europea di queste fermate e di tutte le altre ad oggi off limits alle persone con ridotta capacità motoria  – conclude la capolista M5S a Bologna – Pagare una maxi multa e non aver speso un euro per garantire il diritto a queste persone di muoversi in autonomia e senza rischi per la propria incolumità, sarebbe un’autentica beffa”.