Linea Reggio-Sassuolo, solo adesso Donini si sveglia dal letargo

Per la Regione sulla linea Reggio-Sassuolo non c'erano criticitià
Per la Regione sulla linea Reggio-Sassuolo non c’erano criticitià

“Con l’arrivo della primavera anche l’assessore Donini è finalmente uscito dal letargo. Non si spiegherebbero altrimenti le sue dichiarazioni sullo stato della linea ferroviaria Reggio Emilia-Sassuolo, oggi considerata fatiscente e in preda al degrado, mentre due mesi fa era considerata una linea senza particolari disservizi da segnalare come lui stesso rispose a una nostra precisa interrogazione”. È questo il commento di Giulia Gibertoni, capogruppo M5S in Regione, e del consigliere Gian Luca Sassi alla seconda tappa del “tour da pendolare” che ha portato l’assessore ai Trasporti Raffaele Donini a rilevare, in prima persona, i disagi e i disservizi presenti sulla linea Reggio Emilia-Sassuolo.

Criticità che i tantissimi pendolari che percorrono quella tratta subiscono sulla loro pelle ogni giorno e che erano state al centro, poco meno di due mesi fa, proprio di una interrogazione presentata dai due consiglieri del M5S. “Appena il 24 febbraio scorso per Donini su quella linea non esistevano particolari problematiche da rilevare – spiegano Giulia Gibertoni e Gian Luca Sassi – tanto che, a una nostra precisa osservazione sull’assenza di risorse per l’ammodernamento della linea, l’assessore rispose sbandierando un ‘consistente piano di investimenti che la Regione Emilia-Romagna ha rivolto, soprattutto nell’ultimo decennio al potenziamento e all’ammodernamento della propria rete ferroviaria per rilanciare i servizi per i pendolari’. Ecco alla luce di queste parole, ma soprattutto dello stato di completo abbandono che riguarda la Reggio-Sassuolo e non solo, ci chiediamo quali linee del nostro sistema ferroviario hanno potuto beneficiare di questo fantomatico piano di investimenti. Piano che in ogni caso non sembra aver sortito effetti di alcun tipo visto il totale degrado di tutta la nostra rete. Per non parlare della sicurezza dei treni che non sono dotati nemmeno del sistema di controllo di marcia (SCMT) fondamentale per evitare incidenti”.

“Che Donini si sia finalmente reso conto della fatiscenza delle nostre ferrovie non può che essere un aspetto positivo – concludono i consiglieri M5S – perché, ne siamo certi, significherà non ricevere più risposte con il solito leitmotiv del ‘va tutto meravigliosamente bene’ quando invece i disservizi sono, ogni giorno, sotto gli occhi di tutti. Soprattutto di chi non si improvvisa pendolare per un giorno. Come avevamo già chiesto nella nostra interrogazione, serve urgentemente un piano straordinario di investimenti, magari dirottando su di essa le enormi risorse stanziate per opere inutili e dannose come Cispadana, Passante Nord e People Mover”.