Medici a partita IVA nei PS della Romagna, Sensoli (M5S): “Da Regione risposta incompleta. Il personale è utilizzato anche per la normale amministrazione”

“La risposta della Regione sul caso dei medici assunti a partita Iva per le emergenze all’interno dei pronto soccorso dell’AUSL unica della Romagna non rispecchia la realtà. L’assessore Venturi cerca di arrampicarsi sugli specchi sostenendo che questo personale viene prevalentemente utilizzato per progetti specifici ed altamente qualificato. Circostanza che non è supportata da dati però visto che questi medici vengono utilizzati anche per le attività ordinarie”.

È questo il commento di Raffaella Sensoli, consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, alla risposta che la Regione ha fornito all’interrogazione presentata qualche settimana fa sul caso dei contratti di lavoro autonomo camuffati da lavoro subordinato all’interno delle strutture del servizio sanitario dell’Ausl unica della Romagna.

“L’estrema professionalità di questi medici, non è garantita dal servizio sanitario pubblico, ma dalla loro propensione all’aggiornamento professionale, attività che non viene valorizzata con un’assunzione in pianta stabile con lavoro di carattere subordinato, ma con continui rapporti di lavoro precario che umiliano la persona e la sua professionalità – aggiunge Raffaella Sensoli – La Regione adesso sostiene che sono quasi 400 i potenziali beneficiari di eventuali stabilizzazioni messe in campo da tutte le aziende sanitarie regionali e che hanno avuto, o hanno, un contratto atipico o autonomo. Numeri che però a nostro avviso dimostrano con chiarezza che non c’è una programmazione seria delle assunzioni, ma un continuo stato di emergenza che si tampona con soluzioni pasticciate che non danno sicurezza né all’utenza né ai professionisti”.