“La Regione spieghi cosa sta realmente facendo la mega piattaforma spuntata dal nulla davanti alla costa di Cesenatico e soprattutto spieghi il come. È inaccettabile che nessuno abbia avvertito i cittadini della presenza di questa nuova struttura visto che tutti ne sono venuti a conoscenza soltanto guardando l’orizzonte del mare”. È questa la richiesta di Andrea Bertani, consigliere regionale del M5S, che ha presentato una richiesta di accesso agli atti per avere dei chiarimenti riguardo alla presenza della piattaforma Key Manhattan che da qualche giorno è presente a largo della costa di Cesenatico.
“Dalle poche e sommarie informazioni che il Comune ha fornito ci sembra di capire che questa mega struttura abbia il compito di effettuare manutenzioni e accertamenti su pozzi già esistenti – spiega Andrea Bertani – Versione però che non ci convince del tutto visto che una cosa è effettuare manutenzione, un’altra è portare avanti delle indagini prospettiche in mare. Per questo vogliamo che venga fatta chiarezza su questo punto. Vogliamo sapere chi ha dato le necessarie autorizzazioni per la presenza della piattaforma e se sono state garantite e seguite tutte le procedure di sicurezza. Non stiamo parlando di una barca di poche decine di metri ma di un piattaforma alta circa 150 metri spuntata dal nulla e di cui nessuno oggi conosce lo scopo”.
“Da un giorno all’altro, senza informazione né avvisi, Cesenatico si è svegliata con una mega struttura in mare a 3,5 miglia dalla costa. Il sindaco Buda ha dato delle spiegazioni a nostro avviso molto vaghe, limitandosi a dire che la struttura farà manutenzione alla piattaforma Morena I – aggiunge Alberto Papperini, consigliere comunale del M5S – Le cose stanno diversamente. Infatti da giorni il grattacielo marino si sta spostando di fronte alle nostre coste alla ricerca di sacche presenti nel sottosuolo, attraverso carotaggi mirati quindi perforazioni. Altro che manutenzione! Il solo fatto di spostare una struttura del genere, utilizzata anche per nuove perforazioni e prospezioni, ha dei costi enormi e per tale motivo è facile dedurre che le motivazioni non siano solamente la semplice manutenzione di una piattaforma non funzionante da anni”.
“Da quando sono al Parlamento Europeo sto portando avanti nelle istituzioni una battaglia che, già prima, conducevo come semplice cittadino e biologo marino – specifica l’eurodeputato M5S Marco Affronte – Sia il Governo Renzi che l’amministrazione Bonaccini evidentemente rispondono ad altri interessi che non sono certo quelli dei cittadini, degli operatori turistici, dei ristoratori e delle persone di buon senso che vivono lungo il nostro mare. Con un ridicolo ricatto occupazionale (parliamo di alcune centinaia di dipendenti che sarebbero senz’altro riassorbiti da altre industrie o dalla crescita turistica) viene tenuto sotto scacco un territorio, solo per favorire le multinazionali degli idrocarburi. Che, senza agevolazioni fiscali e senza sovvenzioni statali, sarebbero già scappate da anni dai nostri mari. Non ci sono riserve – conclude Affronte – a sufficienza sotto i nostri fondali per giustificare un investimento economico, in assenza di aiuti. Dunque, niente aiuti, niente trivelle”.
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