Micromobilità: anche a Bologna al via la sperimentazione grazie al decreto Toninelli. Adesso Regione sostenga i Comuni

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha dato il via libera alla sperimentazione nelle città italiane dei monopattini elettrici e di tutti i mezzi di micromobilità elettrica, quali hoverboard, segway, monowheel. Anche nel Bolognese quindi questi mezzi potranno circolare in ambito urbano, previa delibera ad hoc del Comune di riferimento, su aree pedonali, percorsi pedonali e ciclabili, piste ciclabili in sede propria e su corsia riservata, strade con limite di velocità di 30 km/h. “La sperimentazione, che dovrà essere richiesta dalle singole città entro un anno dall’entrata in vigore del regolamento del Mit, potrà durare per un minimo di 12 mesi ed un massimo due anni” spiegano Silvia Piccinini, consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, e le parlamentari Michela Montevecchi e Alessandra Carbonaro.

Nel dettaglio il decreto stabilisce che i monowheel e gli hoverboard saranno ammessi solo nelle aree pedonali e a velocità inferiori a 6 km/h. Nelle aree pedonali potranno circolare anche i segway ed i monopattini ma sempre entro i 6 km/h. Segway e monopattini potranno circolare anche su percorsi pedonali e ciclabili, strade con limite di 30 km/h, a una velocità però non superiore a 20 km/h. Tutti i mezzi devono essere dotati di regolatore di velocità configurabile in funzione dei limiti di velocità previsti.

“Lavoreremo – aggiungono Piccinini, Montevecchi e Carbonaro – anche con i nostri consiglieri comunali affinché le singole amministrazioni possano attivarsi immediatamente per iniziare la sperimentazione, secondo le indicazioni contenute nel decreto, e proporre opportune modifiche fin dai primi consigli comunali. Sarà necessario, infatti, disporre di aree e infrastrutture in cui i monopattini elettrici potranno circolare, con adeguate modalità operative e zone della sosta. I Comuni che avvieranno la sperimentazione dovranno, infine, predisporre una campagna di informazione della sperimentazione in atto nel proprio territorio, in corrispondenza di infrastrutture di trasporto, ricadenti nel proprio centro abitato, destinate allo scambio modale come aeroporti, stazioni ferroviarie e autostazioni. Chiederemo quindi alla Regione di prevedere degli incentivi nei confronti dei Comuni che aderiranno alla sperimentazione, stanziando anche dei fondi ad hoc così come è stato fatto in passato per provvedimenti analoghi che avevano come fine quello di migliorare la qualità dell’aria e combattere l’inquinamento”, concludono le esponenti M5S.