Nuove concessioni per gli impianti di acquacoltura, Bertani (M5S): “Serve fare chiarezza”

La Regione faccia chiarezza sulla nuova regolamentazione delle procedure per il rilascio e rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio di impianti di acquacoltura in mare posti ad una distanza superiore a 1 km dalla costa, è quanto chiede Andrea Bertani, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, che ha presentato una interrogazione alla Giunta sul tema.

“Il decreto 21355, emanato lo scorso 3 novembre, ha stabilito queste autorizzazioni per l’acquacoltura in mare, in pratica di pesci, cozze e vongole, se ad una distanza superiore ad un chilometro dalla costa diventano prerogativa del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, cambiando di fatto l’iter, che veniva seguito fino a questo momento, con la Regione che regolava queste concessioni – spiega Andrea Bertani – Una novità che potrebbe portare ad una situazione difficile da gestire con le concessioni già in essere che dovranno aspettare la loro scadenza per poter richiedere un rinnovo che però sarà valutato da un organismo diverso. Ecco perché vogliamo sapere come la Regione intenda governare questo delicato momento all’interno di un settore che la stessa Unione Europea ha definito molto problematico”.

Nella sua interrogazione il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle ricorda come la Commissione Europea abbia individuato quattro problemi principali che il settore dell’acquacoltura si trova ad affrontare: la necessità di ridurre gli oneri amministrativi e le incertezze per gli operatori, l’esigenza di agevolare l’accesso allo spazio e all’acqua, la necessità di incrementare la competitività del settore e quella di creare condizioni di concorrenza più eque sfruttando il vantaggio competitivo dei prodotti ittici “made in EU”. “Quello che vorremmo sapere è se la Regione ha già messo a punto un piano per poter semplificare le procedure legare al passaggio di competenze allo Stato – conclude Andrea Bertani – oltre a specificare quante sono le concessioni interessare da questa novità, che suona come una sfiducia sulle capacità amministrative della Regione”.