Parto in ambulanza sul ciglio della strada, Piccinini (M5S): “Questa è la sicurezza voluta dalla Regione? Riaprire subito il punto nascite di Porretta Terme”

“Partorire sul ciglio della strada mentre si cerca di raggiungere l’ospedale Maggiore da un paese dell’Appennino bolognese: la tanto decantata sicurezza si sta trasformando in un gioco a dadi con il destino. Tutto ciò è inaccettabile. Per questo la Regione deve adoperarsi per la riapertura del punto nascite di Porretta Terme”.

È questa la richiesta contenuta in un’interrogazione presentata da Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, dopo l’episodio che ha visto protagonista una donna di Gaggio Montano costretta a partorire in un’ambulanza mentre il mezzo si stava dirigendo d’urgenza all’ospedale Maggiore di Bologna.

“Purtroppo si tratta di uno dei tanti casi che si stanno verificando in questi anni dopo la scellerata decisione della Regione di chiudere il punto nascite di Porretta – spiega Silvia Piccinini – Non è accettabile che si chiuda un punto nascite per garantire più sicurezza e poi ci si ritrovi a dover accettare parti in situazioni precarie ed in condizioni di maggior pericolo, con rischi e responsabilità anche giuridiche ad esclusivo carico del personale medico e infermieristico del servizio di emergenza-urgenza, oltre che delle partorienti e dei nascituri. La Regione non può continuare a far finta di non vedere e a non tener conto della particolarità di un territorio, come quello montano, dove le distanze sono spesso si allungano a causa dalle condizioni climatiche, dal traffico spesso congestionato e difficoltoso per poter raggiungere i centri più grandi”.

Ecco perché nella sua interrogazione la capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle chiede alla Regione di fare un passo indietro e adoperarsi per riaprire al più presto il punto nascite di Porretta. “Gli standard di sicurezza all’interno del punto nascite possono essere aumentati attraverso un investimento di risorse che la Regione può e deve predisporre – conclude Silvia Piccinini – Lasciare la situazione così com’è equivale a non garantire quella stessa sicurezza per i cittadini e le mamme dell’Appennino che la Regione dice di voler garantire”.