PD e Sel sbugiardati dalla Bindi: una commissione antimafia serve!

Infiltrazioni mafiose in Emilia-Romagna
Un’immagine che sintetizza il pericolo infiltrazioni mafiose nella nostra regione

“La creazione di una commissione antimafia era e resta una priorità assoluta per la nostra regione. Chissà se adesso che lo ha detto anche Rosy Bindi, PD e Sel cambieranno idea visto che nemmeno un mese fa hanno affossato la nostra proposta di istituirla”.

È questa la posizione del gruppo assembleare M5S dell’Emilia-Romagna sulle parole pronunciate ieri da Rosy Bindi, presidente della Commissione nazionale antimafia, che auspicava che ogni Regione si dotasse in modo permanente di una commissione per fare “sistema” contro la criminalità grazie alla creazione di un forum con le realtà locali.

“Se quest’appello dovesse essere accolto, oggi l’Emilia-Romagna sarebbe l’unica Regione a restarne fuori – spiega il gruppo M5S in Regione – visto che PD e Sel hanno bocciato la nostra proposta con la giustificazione che fosse ‘una inutile sovrapposizione’. Chissà se adesso che a chiederla è un esponente del PD, la maggioranza si risveglierà improvvisamente dal torpore in cui è piombato e capirà che l’esigenza di una commissione antimafia non è un capriccio del Movimento 5 Stelle ma uno strumento utile a monitorare costantemente l’espandersi del fenomeno mafioso che sul nostro territorio si è fatto preoccupante. D’altronde l’esplosione delle numerose inchieste in tutta la regione dovrebbero averlo dimostrato ampiamente, ma il PD sembra ignorare anche questo”.

“La commissione che avevamo proposto sarebbe stata a costo zero e avrebbe permesso ai consiglieri di lavorare regolarmente e monitorare il tema del radicamento mafioso anche grazie al contributo di esperti del settore – aggiunge Giulia Gibertoni, capogruppo M5S in Regione – Avrebbe dato la possibilità di utilizzare dati raccolti per dare linee di indirizzo che impegnino la giunta sulle politiche di contrasto alla criminalità organizzata. Possibilità che attualmente non c’è all’interno della Regione Emilia-Romagna e che invece altre realtà come il Piemonte e la Lombardia sfruttano da tempo. Con noi non è servito a molto, ma adesso provino loro a convincere la Bindi che la mafia in Emilia-Romagna non esiste”.