Processo Aemilia, Gibertoni (M5S): “Dalla Dia Bologna lavoro straordinario. Adesso serve un centro operativo antimafia”

“Le condanne in appello del processo Aemilia sono la dimostrazione che, come abbiamo sempre sostenuto, il radicamento della criminalità organizzata nella nostra regione è ormai un dato di fatto e un fenomeno molto pericoloso. Anche per questo sarebbe necessario che l’Emilia-Romagna avesse a disposizione un centro operativo antimafia adeguato alle funzioni da svolgere, prevedendo il doppio se non il triplo del personale rispetto alla dotazione attuale”.

È questa la richiesta di Giulia Gibertoni contenuta in una interrogazione presentata alla Giunta per chiedere un potenziamento della sede operativa distaccata di Bologna della Direzione Investigativa Antimafia.

“Dai dati di maggio 2017 emerge che sono state ad oggi già 2.076 le richieste di informazioni dalle Prefetture alla sezione operativa della DIA di Bologna, finalizzate al rilascio di informazioni e comunicazioni antimafia e all’iscrizione nelle white list ordinarie e post Sisma 2012 – spiega Giulia Gibertoni – Richieste in virtù delle quali 2.288 le imprese e 11.369 persone sono state sottoposte a controlli. L’approfondimento della sezione ha portato inoltre a 3 provvedimenti interdittivi su 26 complessivamente emessi dalle Prefetture nel 2017. A tutto questo lavoro si somma quello prodotto sull’indagine Aemilia che proprio ieri ha visto la conferma delle condanne in appello per il lungo elenco di imputati. Ecco perché visto che l’Emilia-Romagna è tra le regioni più esposte alle infiltrazioni mafiose forse avrebbe bisogno di un centro operativo antimafia con una dotazione organica adeguata all’attività da svolgere e che prevedrebbe il doppio, se non triplo, di personale rispetto all’attuale dotazione della semplice sezione operativa”.

Ecco perché nella sua interrogazione Giulia Gibertoni chiede alla Giunta di attivarsi, anche attraverso una richiesta formale al Ministero dell’Interno, per la trasformazione dell’attuale Sezione Operativa dislocata a Bologna in Centro Operativo antimafia con conseguente potenziamento di struttura, mezzi ed organico. “Inoltre – conclude Giulia Gibertoni – crediamo che sia arrivato il momento di avere conferme certe che la nostra regione possa ospitare anche una sede dell’agenzia per i beni confiscati, vista la rilevanza del fenomeno sul nostro territorio”.