Processo Aemilia, la Regione conceda gratis il padiglione della Fiera

Il processo per l'inchiesta Aemilia è a rischio a causa della mancanza di uno spazio adeguato
Il processo per l’inchiesta Aemilia è a rischio a causa della mancanza di uno spazio adeguato

“La Regione si faccia carico delle spese per l’affitto del padiglione della Fiera di Bologna in modo che si possa svolgere regolarmente il processo Aemilia. Mettere a rischio il procedimento più importante contro la mafia mai svolto al Nord per una questione di spazi e risorse sarebbe una beffa incredibile, oltre che il più grande regalo fatto alla criminalità organizzata”.

È questa del gruppo regionale del M5S, dopo che il procuratore generale Roberto Alfonso e il presidente del Tribunale di Bologna Francesco Scutellari hanno rivelato che non è stato ancora possibile individuare uno spazio adeguato per far svolgere la prima udienza del processo Aemilia, che vedrà alla sbarra più di 200 persone.

“Ci rivolgiamo direttamente al presidente Bonaccini e all’assessore Mezzetti chiedendo loro di trovare al più presto una soluzione a questo problema – spiega la capogruppo Giulia Gibertoni – Visto che la Fiera è l’unico soggetto ad avere a disposizione degli spazi adeguati alla portata del processo, la Regione si faccia fin da subito carico delle spese di utilizzo, visto che si tratta di un ente partecipato da Viale Aldo Moro. Non possiamo permettere, come hanno giustamente ricordato il procuratore generale di Bologna e il presidente del Tribunale, che un processo di una importanza epocale per la nostra regione sia ancora in forse perché il Ministero della Giustizia non ha i fondi per l’affitto. La Regione può e deve intervenire – conclude – ora siamo alla prova dei fatti: soltanto la settimana scorsa si è parlato in Assemblea legislativa di farsi baluardo di legalità, varando la nuova legge antimafia. Ed ecco qui il momento di passare a un atto concreto, con una decisione veloce: se dovessero saltare le imputazioni per decorrenza dei termini, o peggio il processo non dovesse mai compiersi, il lavoro e le dichiarazioni dell’Assemblea sarebbero stati solo proclami”.

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