Pronto Soccorso Cesena, il M5S: “Basta attese infinite per una visita. La Regione intervenga”

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“Il caso della ragazza di 12 anni costretta ad un’attesa di quasi dodici ore al Pronto Soccorso di Cesena per essere visitata è solo l’ultimo di un lunga lista di disservizi denunciati dai cittadini. Una situazione ormai insostenibile che la Regione deve risolvere al più presto”. È questa la richiesta di Raffaella Sensoli e Andrea Bertani, consiglieri regionali del M5S, contenuta in una interrogazione sul caso denunciato qualche giorno da un nonno costretto ad aspettare sabato 9 luglio per diverse ore al Pronto Soccorso di Cesena prima la che la sua nipotina di 12 anni fosse visitata.

“Occorre con immediatezza un intervento che ridia fiducia ai cittadini nella sanità regionale ed in particolare nei Pronto Soccorso, che oggi sono in grande sofferenza – spiegano Andrea Bertani e Raffaella Sensoli, che è anche vicepresidente della Commissione Sanità – E’ necessario ottenere degli standard di qualità nell’erogazione dei servizi e delle prestazioni sanitarie superiori a quelli attuali, sulla base di un ascolto maggiore dei territorio, degli operatori che in molti casi sono lasciati da soli davanti a richieste che evidentemente non sono in grado di affrontare per mancanza di un’organizzazione e risorse adeguata. I Pronto Soccorso devono essere potenziati perché rappresentano un punto di riferimento importante per quei cittadini che, soprattutto nei week end, non possono rivolgersi a nessun’altra struttura”. Per questo i due consiglieri regionali del M5S chiedono alla Giunta un intervento concreto in questa direzione che fino a questo momento non è stato mai attuato.

“Serve un’inversione di rotta immediata. Per questo – concludono Andrea Bertani e Raffaella Sensoli – chiediamo se non sia opportuno potenziare i punti di primo intervento in cui possono trovare risposta patologie di bassa e media gravità e al tempo stesso stabilire un orario minimo entro il quale dovrebbero essere svolte visite specifiche. I cittadini non possono essere lasciati in balìa del tempo all’interno dei Pronto Soccorso regionali”.