Reddito di cittadinanza, il bluff di Pd e Sel 28/04/2015

Grazie, presidente. Intervengo sull’ordine del giorno che abbiamo presentato oggi, che solo all’apparenza è simile a quello della maggioranza PD-SEL. In realtà quello della maggioranza PD-SEL riprende la nostra risoluzione presentata il 26 febbraio, con la differenza che mentre noi chiedevamo di dare effettiva e piena attuazione ad una norma che di fatto già esiste e prevede nella regione la sperimentazione del reddito minimo, cioè la legge regionale n. 2/2003 “Norme per la promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”, introducendo tale sperimentazione entro il secondo semestre nell’anno corrente, la proposta della maggioranza è invece di approvare un’apposita legge regionale che promuova la sperimentazione del reddito minimo, ignorando, crediamo volutamente, che tale istituto è già previsto nella normativa regionale nella legge sopra citata.

Inoltre, a differenza della nostra risoluzione – che è stata ricalcata tranne che per la parte finale, che è quello che noi poi abbiamo inserito nell’emendamento che proponiamo all’ordine del giorno della maggioranza – viene chiesto il finanziamento soltanto sul prossimo bilancio.

Per questi motivi preferiamo certamente il nostro ordine del giorno e proponiamo, però, un emendamento all’ordine del giorno presentato da PD-SEL.

Nel nostro ordine del giorno noi impegniamo la Giunta a dare piena attuazione alle previsioni delle norme per la promozione della cittadinanza sociale e dei diritti e delle garanzie ad essa correlati, per la definizione e la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali di cui, appunto, alla legge regionale n. 2/2003. Impegniamo la Giunta a definire, come previsto da quella stessa legge regionale n. 2/2003, i criteri per la sperimentazione di un reddito minimo di inserimento, le condizioni per l’accesso, le misure di sostegno economico e di supporto all’inserimento lavorativo e al rafforzamento professionale che lo costituiscono, procedure di erogazione, forme di finanziamento e gli strumenti di controllo e di monitoraggio. Impegniamo la Giunta a predisporre un piano di attuazione che operi rispetto ad una platea di destinatari costituita dai cittadini che vivono al di sotto della linea di povertà relativa, con l’obiettivo di portarli al raggiungimento della stessa soglia, che correli direttamente accesso al reddito minimo di inserimento e misure di politica attiva del lavoro, strumenti formativi ed opportunità di integrazione sociale. Chiediamo che sia inserita, la richiamata sperimentazione, nell’alveo della strategia europea per promuovere l’inclusione sociale e combattere la povertà e ogni discriminazione, che costituisce parte della strategia dell’Unione per una crescita davvero sostenibile, intelligente e inclusiva. Soprattutto nel nostro ordine del giorno chiediamo di introdurre tale sperimentazione entro l’inizio del secondo semestre del 2015, oltre ad impegnare la Giunta ad attivarsi nelle sedi opportune affinché il Parlamento approvi al più presto il disegno di legge n. 1148, avente ad oggetto: “Istituzione del reddito di cittadinanza nonché delega al Governo per l’introduzione del salario minimo orario”.

Tutto questo ci sembra così urgente, così stringente e così ormai non più scindibile da tutte le parole che riguardano la sostenibilità, la crescita, il “nessuno deve essere lasciato solo”, l’ossessione per il lavoro buono e il lavoro per tutti, che ci sembra molto importante che si prenda consapevolezza della differenza dei due ordini del giorno per non sprecare altre parole. Grazie.