Reddito di cittadinanza, la proposta di Pd e Sel è un grande bluff

La proposta di Pd e Sel sul reddito minimo non introduce nessuna novità rispetto a quanto già previsto dalla legge del 2003
La proposta di Pd e Sel sul reddito minimo non introduce nessuna novità rispetto a quanto già previsto dalla legge del 2003

“Sul reddito di cittadinanza PD e Sel continuano a prendere in giro i cittadini. L’ordine del giorno presentato  in Assemblea non è altro che la riproposizione di quello che già esiste. Un bluff del quale avremmo fatto volentieri a meno”.Il M5S dell’Emilia-Romagna torna a chiedere l’attuazione di un vero reddito di cittadinanza visto che la proposta presentata oggi in Assemblea Legislativa dalla maggioranza di fatto non introduce nessuna novità.

“L’odg presentato da Sel e PD – spiegano i consiglieri Giulia Gibertoni, Andrea Bertani, Silvia Piccinini, Gian Luca Sassi e Raffaella Sensoli – non è altro che la brutta copia della nostra proposta presentata il 26 febbraio scorso. Nel nostro documento chiedevamo di dare piena attuazione ad una norma che già esiste, la legge regionale 2 del 2003 ovvero le norme per la promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali,  prevedendo la sperimentazione del reddito minimo e introducendo questo tipo di sperimentazione entro il secondo semestre di quest’anno. La proposta della maggioranza, invece, è quella di approvare un’apposita legge regionale che promuova la sperimentazione del reddito minimo ignorando, crediamo volutamente, che tutto questo è già previsto nella normativa regionale nella legge del 2003”. Senza contare che il M5S chiedeva di finanziare la sperimentazione entro il secondo semestre del 2015 mentre per PD e Sel si può addirittura aspettare il prossimo bilancio. “Quello messo in scena dalla maggioranza è un grande bluff – concludono i consiglieri del M5S – L’introduzione di un reddito minimo di cittadinanza è una priorità assoluta. Il PD la smetta di tergiversare”.