Così come accaduto nel 2014 il MoVimento 5 Stelle è stato escluso dall’ufficio di presidenza dell’Assemblea Legislativa. Una decisione a nostro avviso antidemocratica, resa inaccettabile soprattutto dal fatto che oggi il M5S è la prima forza politica in Emilia-Romagna. Particolare che, evidentemente e incomprensibilmente, continua a sfuggire sia alla maggioranza che governa questa regione che al resto delle minoranze. In questo modo PD e Lega, quattro anni dopo l’insediamento in Regione, hanno dimostrato ancora una volta di non avere nessun interesse a rispettare le più semplici regole della rappresentanza democratica nelle istituzioni. Così come è particolarmente grave che qualcuno abbia addirittura sostenuto in aula, come ha fatto il vicepresidente Rainieri, che il MoVimento 5 Stelle non è degno di entrare in ufficio di presidenza.
La nostra posizione in aula è stata chiara fin dall’inizio con la proposta della candidatura della capogruppo Silvia Piccinini. Nome sul quale eravamo anche disposti ad intavolare un confronto costruttivo con le altre forze politiche, valutando anche un possibile rinvio a domani della votazione finale proprio per trovare dei punti di accordo e di convergenza. Purtroppo però tutto ciò non è stato reso possibile sia dall’atteggiamento da Ponzio Pilato del PD, sia dalla totale chiusura della Lega che per convenienza politica non ha voluto rinunciare al suo unico obiettivo, ovvero quello di escludere ancora una volta il MoVimento 5 Stelle dall’ufficio di presidenza. Proprio perché pensiamo che quest’ultimo sia un organo molto importante per garantire imparzialità e tutela di tutte le forze presenti in Assemblea Legislativa, siamo convinti che al suo interno il MoVimento 5 Stelle dovesse necessariamente avere un suo rappresentante. Ecco perché per noi l’esito della votazione di oggi pomeriggio resta inaccettabile. Saranno i cittadini, con il proprio voto alle prossime regionali, a rimettere le cose a posto.