Residenza “Arcipelago” a Bologna, Sensoli (M5S): “Verificare appropriatezza degli spazi a disposizione degli ospiti”

ospedale-psichiatrico“La Regione verifichi l’appropriatezza degli spazi messi a disposizione degli ospiti della struttura sanitaria-psichiatrica ‘Arcipelago’ di Bologna. Come hanno denunciato i familiari dei pazienti, al momento non è possibile per gli ospiti poter usufruire di spazi verdi e all’aria aperta che di certo potrebbero facilitare il loro percorso di recupero”.

È questa la richiesta di Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità e Politiche sociali, contenuta in una interrogazione che riguarda le condizioni della residenza sanitaria-psichiatrica a trattamento intensivo “Arcipelago” gestita dal Dipartimento di Salute mentale-dipendenze patologiche dell’Asl di Bologna. “Per un breve periodo di tempo, in concomitanza con i lavori di ristrutturazione dell’edificio principale, gli ospiti sono stati spostati al piano terra della residenza  consentendo  così per i malati la possibilità di disporre di un giardino recintato e di avere un contatto fisico diretto con l’esterno – spiega Raffaella Sensoli – Una condizione ottimale che però è già stata interrotta visto che la fine dei lavori ha comportato, di nuovo, lo spostamento degli ospiti in una zona senza accesso al giardino con finestre chiuse e tutelate da grate. A questo punto chiediamo alla Giunta di verificare le ragioni che hanno determinato questa decisione visto che la giustificazione fornita dai dirigenti della struttura ai familiari degli ospiti, ovvero quello di un possibile pericolo di fuga, non sarebbe reale in quanto esiste una recinzione molto difficile da superare”. Per questo nella sua interrogazione la consigliera regionale del M5S chiede alla Giunta se intenda agire per assicurare ai pazienti della residenza “Arcipelago” una collocazione tale da consentire l’utilizzo di spazi verdi, per di più disponibili a pochi passi dall’attuale collocazione e se l’impossibilità di utilizzare aree verdi sia di fatto compatibile con l’accreditamento della struttura. “Questo caso potrebbe essere il punto da cui partire per procedere alla realizzazione di una Conferenza regionale della Salute mentale  – conclude Raffaella Sensoli – con l’obiettivo di rendere conto in modo pubblico, partecipato e trasparente del reale funzionamento dei sistemi locali per la salute mentale, dei modelli organizzativi adottati, delle risorse umane ed economiche effettivamente impiegate, del grado di raggiungimento degli obiettivi di Piano Regionale e Nazionale, dei livelli di efficacia ed inclusione sociale conseguiti”.