Rifiuti dalla Liguria all’inceneritore di Piacenza, Sassi (M5S): “Calpestato il diritto alla salute”

A Piacenza dovrebbero arriva 200 tonnellate al giorno di spazzatura dalla Liguria per i prossimi 3 mesi
A Piacenza dovrebbero arriva 200 tonnellate al giorno di spazzatura dalla Liguria per i prossimi 3 mesi

“Se Bonaccini è convinto che spostando la destinazione dei rifiuti liguri da Parma a Piacenza il problema sia risolto si sbaglia di grosso. Eravamo contrari a questo accordo prima e lo siamo ancora di più adesso”. È questo il commento di Gian Luca Sassi, consigliere regionale del M5S, riguardo al patto tra Emilia-Romagna e Liguria che dovrebbe essere siglato nelle prossime ore e che porterà 200 tonnellate al giorno nell’inceneritore di Piacenza per un periodo limitato che andrà dai due ai tre mesi.

“I dubbi che abbiamo sollevato su questa vicenda non erano legati all’inceneritore di Parma. Se la Giunta pensa che spostando la destinazione della spazzatura il problema è stato azzerato è completamente fuori strada ­– spiega Gian Luca Sassi – Siamo la regione d’Italia dove si respira l’aria peggiore, non possiamo permettere che invece di andare verso una progressiva diminuzione dei rifiuti bruciati e la chiusura di tutti gli inceneritori si aumenti la loro capacità. Dire di sì a questo accordo è semplicemente da irresponsabili. Anche perché non c’è al momento nessuna garanzia che si tratti di bruciare dei rifiuti una tantum”.

“La Liguria non ha un piano efficiente e di certo l’emergenza in cui sono piombati non si esaurirà grazie al nostro soccorso – aggiunge il consigliere del M5S – Finiti i 90 giorni e le 18mila tonnellate di rifiuti che avremo bruciato nel frattempo e che finiranno nell’aria che respirano i cittadini di Piacenza cosa si farà? Si andrà alla ricerca di un altro inceneritore e un’altra città da sacrificare? Senza contare che visto che in Italia le emergenze legate ai rifiuti sono all’ordine del giorno presto ci troveremo ad affrontare dei casi analoghi. Per questo – conclude Sassi – faremo di tutto per cercare di impedire questa ennesima beffa per i nostri cittadini che vedranno ancor di più calpestato il loro diritto alla salute”.