Rifiuti e ambiente, Gibertoni (M5S): “Aiuti e incentivi per far nascere negozi che vendono prodotti sfusi”

Sostenere e incentivare la diffusione di attività commerciali di vendita di prodotti sfusi e alla spina in modo da diminuire a monte la produzione di rifiuti: è quanto chiede Giulia Gibertoni all’interno di un progetto di legge regionale.
“Gli imballaggi sono di norma usa e getta e finiscono per aumentare la quota rifiuti prodotti dagli utenti – spiega Giulia Gibertoni – Il Contributo Ambientale CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) rappresenta la forma di finanziamento attraverso la quale si ripartisce tra produttori e utilizzatori il costo per i maggiori oneri della raccolta differenziata, per il riciclaggio e il recupero dei rifiuti di imballaggi. Questi costi vengono ripartiti in proporzione alla quantità totale, al peso e alla tipologia del materiale di imballaggio immessi sul mercato nazionale”.

La norma europea EN 13432 stabilisce le caratteristiche che un materiale deve possedere per essere definito biodegradabile o compostabile. Ne deriva il divieto a produrre e commercializzare sacchetti per la spesa realizzati in materiali non biodegradabili. È necessario però non solo incrementare la quantità di imballaggi riciclabili e riciclati o recuperati ma, nell’ottica della gerarchia europea di gestione dei rifiuti, puntare sulla riduzione a monte degli stessi. Ecco perché nel suo progetto di legge, composto da 7 articoli, Giulia Gibertoni punta alla diffusione di negozi e punti vendita di prodotti sfusi o alla spina, ovvero di prodotti messi in vendita senza imballaggi.

“In questo modo l’acquirente può prendere la giusta quantità di prodotto da dispenser o spillatrici riempiendo sacchetti, contenitori o bottiglie riutilizzabili producendo anche un risparmio in termini economici visto che questi prodotti hanno un costo minore rispetto a quelli confezionati – aggiunge Giulia Gibertoni – Ciò accade poiché il consumatore acquista esclusivamente la materia prima, l’alimento o il detersivo che gli occorre, senza dover pagare per la confezione, la cui realizzazione può incidere anche del 10% sul prezzo finale. Una famiglia italiana, secondo l’indagine di Federconsumatori, può risparmiare fino a 700 euro all’anno scegliendo i prodotti alla spina in sostituzione di quelli confezionati. I vantaggi economici riguardano anche le aziende produttrici, distributrici o di vendita al dettaglio, che risparmieranno sui trasporti, sui costi di smaltimento dei rifiuti e per la produzione di imballaggi”. Il progetto di legge prevede la concessione di risorse regionali a fondo perduto per l’apertura di nuove attività commerciali di vendita di prodotti sfusi e alla spina o per la realizzazione di punti vendita in esercizi commerciali già esistenti, istituendo anche un registro regionale per queste attività.