Rifiuti, Piccinini (M5S): “In Regione 379 siti inquinati. Perchè Galletti non chiede a Bonaccini un piano delle bonifiche?”

“Perché il ministro Galletti non rivolge la stessa attenzione che nelle ultime settimane sta riservando alla situazione dei rifiuti di Roma a quanto invece sta succedendo da anni in Emilia-Romagna sul tema delle bonifiche dei siti inquinati? È dal 1995 che stiamo aspettando un nuovo piano regionale con il risultato che ad oggi sono ben 379 le procedure aperte che riguardano i siti inquinati in Emilia-Romagna. Un’emergenza che il MoVimento 5 Stelle denuncia da tempo ma che il duo Bonaccini-Galletti continua volontariamente ad ignorare utilizzando il tema rifiuti solo per scopi elettorali”.

È questo il commento di Silvia Piccinini riguardo alle ultime dichiarazioni del ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti riguardo alla situazione dei rifiuti nella Capitale.

“Sullo scandalo della mancata esistenza di un piano delle bonifiche da parte della Regione Emilia-Romagna non ci sembra di aver mai letto da parte del ministro Galletti parole di sdegno – spiega Silvia Piccinini – eppure si tratta di un’emergenza vera e propria che ci costa ogni anno migliaia di euro a causa delle multe che arrivano dall’Unione europea. Perché Galletti da quando è al governo non ha mai sollecitato il presidente Bonaccini a mettere mano a questo piano che manca da ben 22 anni? Noi grazie al nostro lavoro in Regione siamo riusciti almeno a richiedere e a far diventare operativo un’anagrafe dei siti inquinati, di cui l’Emilia-Romagna era ovviamente sprovvista, che però evidentemente non basta. Ad oggi sono 379 in tutta la regione i siti con una procedura aperta. Si vuole fare qualcosa per sanare questa situazione oppure si aspetterà, come è stato per la discarica ex Razzaboni a San Giovanni in Persiceto, l’arrivo di una maxi multa dall’Europa per cominciare a metterci mano? La verità è che Galletti, con la complicità dei suoi nuovi alleati del PD, sta utilizzando il tema dei rifiuti come merce per la campagna elettorale. E la dimostrazione – conclude Silvia Piccinini – è anche l’assenza di una sua qualsiasi dichiarazione dopo il clamoroso autogol della giunta Bonaccini sull’ampliamento della discarica di Imola fresca di bocciatura da parte del TAR”.