Rifiuti urbani camuffati da speciali: un business da 35 milioni di euro che la Regione non ha mai fermato

“Solo nel 2015 i rifiuti urbani camuffati da speciali finiti negli inceneritori e nelle discariche dell’Emilia-Romagna hanno generato un giro di affari di oltre 35 milioni di euro. Rifiuti che sono arrivati da tutta Italia, dalla Calabria al Friuli passando per Lazio e Veneto, e che hanno contribuito a creare quel business che oggi l’assessore Gazzolo continua a voler negare. Nonostante sia stata proprio lei ad autorizzare l’ampliamento di nuove discariche per accogliere più spazzatura da fuori regione, e soprattutto non abbia mai alzato un dito per far rispettare la sentenza del Consiglio di Stato del 2014 che vietava lo smaltimento extraregione di questi rifiuti”.

Il il gruppo regionale del MoVimento 5 Stelle torna ad occuparsi della situazione dei rifiuti in Emilia-Romagna rispondendo alle ultime dichiarazioni dell’assessore regionale all’ambiente Paola Gazzolo e lo fa rendendo pubblici i dati sull’arrivo dei cosiddetti “rifiuti decadenti dagli urbani” che vengono trattati come “speciali” e finiscono nelle discariche e negli inceneritori presenti nella nostra regione. “Nel 2015 sono arrivate in Emilia-Romagna 324.117 tonnellate di questa tipologia di rifiuti, tutte da fuori regione – spiegano i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle – La provenienza di questa spazzatura è variegata visto che le Regioni che le hanno inviate sono molte: principalmente Lazio, Toscana e Veneto ma anche Calabria, Friuli, Campania, Abruzzo, Umbria, Toscana e Lombardia. Se si moltiplica questo dato con le cifre che la Giunta ha fornito qualche settimana fa sul costo di smaltimento dei rifiuti in Emilia-Romagna, circa 116 euro a tonnellata, si scopre che il giro d’affari generato da questo sistema è stato nel 2015 di oltre 35 milioni di euro.

“Davanti a queste cifre adesso vogliamo vedere con quale coraggio l’assessore Gazzolo neghi il fatto che l’Emilia-Romagna sia al centro di un gigantesco business dei rifiuti – aggiungono i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle – business che proprio le giunte PD, di cui lei ha fatto parte nella sua carriera da assessore, hanno contribuito a consolidare dando l’ok, per esempio, all’ampliamento delle discariche di Imola, Sogliano e Castel Maggiore. Senza contare il fatto che fin dal 2014 esiste una sentenza del Consiglio di Stato che vieta lo smaltimento di questi rifiuti fuori regione e che l’Emilia-Romagna non ha mai rispettato. Fa sorridere dunque – concludono i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle – che l’assessore Gazzolo scopra solo oggi il problema dei rifiuti urbani camuffati da speciali, utilizzandoli strumentalmente per motivi elettorali, quando invece per anni la sua Giunta ha spalancato le porte a questo business non facendo nulla per contrastarlo”.