Io parlerò nello specifico del nostro emendamento. Come avevo anticipato nel mio precedente intervento, lo scopo di quest’emendamento è di allargare la base della domanda, affinché si possano evitare gli equivoci. Infatti, come ha detto l’assessore, si sta cercando di uniformare alle linee di altre regioni il discorso della residenza da un certo periodo di tempo, al fine di evitare che vi siano degli abusi da quel punto di vista, perché è vero che dobbiamo tutelare chi ha delle necessità, ma è anche vero che dobbiamo evitare che si creino delle situazioni opportunistiche.
Con il nostro emendamento chiediamo che venga inserita l’attività lavorativa dicendo: “o abbia stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi dell’ambito territoriale da almeno tre anni”. Perché? Perché, viceversa, vogliamo evitare che una persona che magari ha la residenza – faccio un esempio – a Piacenza, ma è realtà si trova su un altro territorio da più anni, quindi svolga la propria vita normalmente in un altro territorio, si veda preclusa la possibilità di presentare domanda. Questa norma è per fare in modo che le persone veramente bisognose che si trovano in un determinato territorio abbiano la possibilità di presentare la domanda. Grazie.
(intervento Gualmini)
Grazie, presidente. Noi purtroppo siamo rammaricati da questo passo indietro che è stato fatto dalla Giunta con delle motivazioni tecniche che a questo punto, secondo noi, comunque non stanno in piedi perché il nostro intento è stato chiaro fin dall’inizio ed era quello di allargare il più possibile la base delle persone che potessero presentare domanda dando poi eventualmente dei criteri di premialità successivi, che esistono già o non esistono già, ma eventualmente si trattava di lavorare su quei criteri, però permettere comunque a più persone possibili di presentare domanda di alloggio. Su questo avevamo agito, eravamo stati chiari riguardo alla definizione presa dal Codice civile.
Riguardo all’attività lavorativa a questo punto datemi in punta di diritto una definizione di “lavoro stabile”, perché se i Comuni andranno in confusione per la definizione di domicilio o per questioni burocratiche legate al domicilio, datemi una definizione di lavoro stabile a questo punto. Noi è questo che non capiamo.
Francamente all’inizio eravamo favorevoli a questa delibera, oggi voteremo contro, ma è un voto politico perché questo è un passo indietro a favore della Lega perché fondamentalmente, anche se si asterrà, questo per noi è stato uno scacco che ha fatto la Lega. Non ne facciamo una questione di ideologia perché potrei sfruttare questo momento dicendo che questo non è un governo di centrosinistra; noi ne facciamo una questione di buonsenso. Grazie.