Riforma vitalizi: una vittoria M5S ma il ritardo del Pd ci costerà almeno 2 milioni di euro

“Siamo molto soddisfatti di essere riusciti a far approvare alcune correzioni che limitano gli assurdi privilegi dei vitalizi agli ex consiglieri regionali. Innalzamento dell’età, divieto di cumulo e trasparenza sui nomi dei beneficiari erano dei nostri precisi obiettivi fin dai tempi del nostro insediamento in Regione. Peccato che PD e Giunta in questi anni abbiano sempre rifiutato di attuarli per poi ravvedersi solo oggi, un ritardo che ci costerà la bellezza di 2 milioni di euro”.

È questo il commento di Andrea Bertani, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo alla riforma dei vitalizi approvata oggi dall’Assemblea Legislativa. Riforma fortemente voluta dal M5S, e che per questo ha visto il suo voto favorevole, anche se con diverse eccezioni.

“Certamente questa riforma era doverosa ma si poteva e si doveva fare di più così come chiediamo da quasi tre anni – spiega Andrea Bertani – Se il PD ha accettato le nostre proposte riguardo ad innalzamento età, divieto di cumulo e massima trasparenza sui beneficiari dei vitalizi, restano ancora diversi punti di questa nuova legge che non ci trovano d’accordo. A cominciare dallo ‘scalone’ che continua a preservare i privilegi degli ex consiglieri e che a nostro avviso avrebbe dovuto essere sostituito con l’APE così come succede per qualsiasi altro lavoratore. Poi c’è il tema del passaggio al sistema contributivo che avevamo richiesto a gran voce ma che il PD ha evitato estraendo dal cilindro un contributo di solidarietà che fa troppo poco e per troppo poco tempo. Continua ad essere inaccettabile, infatti, che la Regione abbia una previsione di spesa per pagare i vitalizi agli ex consiglieri di 27 milioni di euro a fronte dei soli 3,3 incassati”.

“Nonostante queste criticità riteniamo che comunque questa nuova legge sia un piccolo passo in avanti che, anche se non elimina del tutto, almeno prova a limitare il privilegio del vitalizio – conclude Andrea Bertani – Siamo convinti che senza il nostro continuo pressing dal giorno del nostro insediamento questo risultato non si sarebbe mai raggiunto. Resta però il rammarico di aver ritardato oltremodo questo intervento, di cui il PD dovrà assumersi tutte le responsabilità, nonostante le nostre decine di proposte avanzate in sede di bilancio e con due progetti di legge ad hoc. In questo modo si sono fatti evaporare circa 2 milioni di euro, almeno 400mila euro all’anno per il prossimo quinquennio, che potevano e dovevano essere dirottati per esempio sul sostegno al microcredito o per la realizzazione di un autentico reddito di cittadinanza”.